Mercatini Alba-Martinsicuro: esposto in Procura di Confartigianato

Alba Adriatica. Dalle segnalazioni agli esposti. Il tema dei mercatini, sul litorale tra Alba Adriatica e Martinsicuro, è più caldo delle stesse temperature.

 

 

Nelle ultime ore, infatti, la Confartigianato di Teramo ha presentato un esposto alla Procura di Teramo relativamente alle delibere (dei Comuni di Alba e Martinsicuro) con le quali le due municipalità hanno stabilito il calendario dei mercatini estivi.

 

Due i temi cristallizzati nell’esposto e per i quali l’associazione di categoria pone l’accento: il rispetto della legge regionale del 1999 che disciplina tali manifestazioni e la verifica sulla titolarità della partita Iva per i partecipanti alle fiere estive.

 

Questo si è reso necessario in quanto i comuni di Alba Adriatica e Martinsicuro hanno deliberato e autorizzato, con convenzione, associazioni che, a nostro avviso, non hanno i requisiti previsti dalla legge Regionale.

 

Come è stato anche evidenziato, il comune di Alba Adriatica, senza motivare la scelta, ha concesso ad altre Associazioni (15manifestazioni a Confcommercio e Confesercenti, 3 a Conflavoro) e neanche un mercatino alla nostra associazione, quando nel 2015 lo stesso Comune aveva concesso 11 appuntamenti.

 

Stessa cosa il Comune di Martinsicuro che ha autorizzato (16 eventi a Confcommercio e Confesercenti,9 eventi a AIMA CNA e 8 eventi a Conflavoro) e solo 4 eventi alla Confartigianato stranamente in date e luoghi diversi da quelli richiesti e quindi non realizzabili.

 

Quali sono i motivi di questa negazione ed i diversi trattamenti? Come mai hanno concesso mercatini a chi non ha i requisiti previsti dalla legge Regionale ? Come mai il numero dei mercatini assegnati alle altre Associazioni sono di molto superiori a quelli assegnati alla Confartigianto Teramo? Tutto questo i Sindaci e le Giunte dovranno spiegarlo e, noi riteniamo, anche alla Procura di Teramo”.

 

Altro problema evidenziato è quello che molti ambulanti partecipanti a questi mercatini non sono in regola con la normativa vigente, sembra che molti non abbiano la partita IVA e quindi abusivi, pertanto sono stati chiesti controlli al Prefetto di Teramo.

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