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Teramo, fermo amministrativo dell’auto: colpevole di chiamarsi come il nonno

Teramo. Si reca all’Aci per pagare il bollo e scopre che sulla sua auto insiste un fermo amministrativo.

Protagonista A.T., un ignaro 80enne teramano, che, dopo la notizia, è riuscito a risalire all’autore dell’iscrizione: la Sorit di Ravenna.

Rintracciata telefonicamente, l’uomo è riuscito a scoprire di essere debitore di 132,12 euro per una bolletta del Ruzzo non pagata e che la sua utenza è in realtà intestata a un suo omonimo: il nonno. L’utenza, non trasferita, era infatti utilizzata da un cugino dell’uomo che aveva ereditato la casa.

Sulla vicenda è intervenuta la Federconsumatori di Teramo, che denuncia la situazione. “Bastava un semplice controllo del codice fiscale per evitare il disagio all’utente” si legge infatti in una nota. Vorremmo sapere a chi è stato inviato il sollecito e chi il preavviso di fermo, entrambi obbligatori. Esiste una evidente sproporzione tra la tutela del credito e le azioni poste in essere. La situazione è allarmante: i concessionari applicano la norma in modo ferreo senza tener conto dei danni che possono arrecare. Per fortuna il signore è pensionato e ha altre auto, ma se questa cosa accadeva ad un lavoratore che aveva bisogno del mezzo per poter lavorare?”. La Federconsumatori chiederà il risarcimento del danno patrimoniale.