“Ci sono le criticità per quanto riguarda l’intera regione”, sottolinea Franco Gerardini, “e si sta valutando il ricorso a quei siti che presentano una potenzialità volumetrica secondo il principio dell’autosufficienza. Abbiamo un progetto esaminato per quanto riguarda Tortoreto, sul quale saranno eseguite indagini ambientali, la cui discarica mostra ancora una capacità volumetrica pari a 265mila metri cubi. La Regione ha inserito Tortoreto nella delibera di giunta regionale 1190/2007, all’interno del sistema di fuoriuscita dall’emergenza”. Gerardini ha poi aggiunto che la Val Vibrata deve rendersi autonoma e che occorre uno scatto di responsabilità.
Nel corso dell’incontro, è’ stato anche sottolineato che il sito del Salinello è 68° nella graduatoria dei siti regionali da bonificare secondo il criterio dell’indice di pericolosità. “La Provincia deve rifarsi al piano provinciale dei rifiuti”, chiosa l’assessore Francesco Marconi, “ in ossequio anche all’indirizzo espresso in consiglio provinciale circa l’autosufficienza di gestione. Faccio appello alla responsabilità di cittadini e amministratori comunali per risolvere la questione in un periodo che vede Provincia e Comuni non più autosufficienti”. Naturalmente, la questione non è solo tecnica ma anche politica, visto che esiste un fronte di dissenso alla possibile riapertura del sito (chi abita in quella zona) e l’ente dovrà valutare con attenzione ogni passaggio. “ L’obiettivo non può che essere quello della chiusura della discarica e tutela dei cittadini e dell’ambiente”, ricorda il sindaco Monti. Oggi esiste un progetto tecnico affidato dalla precedente amministrazione, che ha ottenuto le autorizzazioni regionali. I passaggi che condurranno alla chiusura e dismissione della discarica del Salinello sono due. La prima prevede la messa in sicurezza, l’ampliamento e la chiusura. L’altra strada da percorrere è la revoca del progetto precedentemente affidato dal Comune, il pagamento della parcella, un nuovo progetto da presentare in consiglio comunale per la chiusura impegnando il bilancio almeno fino a fine mandato se non oltre. Ciò significa azzerare l’iter procedurale precedente e ripartire daccapo e ci vorranno mesi se non anni per approdare alla soluzione definitiva. Sottolineo che nessuna decisione definitiva è stata presa, tanto che la conferenza di servizi si aggiornerà. Resta imprescindibile la decisione di sentire i cittadini nei vari incontri che organizzeremo sull’argomento”. Naturalmente, anche se si deciderà di percorrere la strada dell’ampliamento (in modo da introitare le somme utili per la messa in sicurezza e la gestione post mortem del sito), l’operazione non sarà immediata. Oltre ad adempiere agli ultimi aspetti burocratici, bisognerà realizzare una paratia, utile per dividere la vecchia discarica dalla nuova e realizzare una serie di opere di isolamento e di contenimento della stessa. Passaggio realizzabile solo dopo un bando a valenza europea.