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Teramo, no all’abusivismo e alla contraffazione. Confartigianato accanto alla Prefettura

Una battaglia senza esclusione di colpi quella che Confartigianato Teramo sta combattendo, accanto alla Prefettura e alle altre associazioni di categoria, contro ogni forma di abusivismo e contraffazione, per tutelare quanti nella legalità sono costretti a subire le conseguenze di coloro che operano senza il rispetto delle regole, attuando una concorrenza sleale.

Nelle due riunioni operative, convocate nel palazzo prefettizio, con la prossima in programma il 7 luglio, alle quali hanno partecipato anche tutte le forze dell’ordine e la polizia Municipale dei Comuni della costa adriatica, si è parlato principalmente di prevenzione contro la contraffazione dei marchi e dei prodotti provenienti dai paesi asiatici che usano materiali spesso nocivi alla salute. A questi si aggiungono tutti gli ambulanti che, soprattutto nel periodo estivo, aprono veri e propri negozi sulla spiaggia, con tanto di camerino per provare gli indumenti da acquistare. Oltre a quanti, pur vendendo prodotti vari nei mercatini, non sono in possesso della partita Iva.

Un plauso”, si legge nella nota dell’associazione, “va al Commissario ed il suo staff del Comune di Tortoreto che, applicando la legge regionale sul commercio, con molto coraggio, hanno negato lo svolgimento di mercatini ad associazioni che non avevano titolo e requisiti previsti dalla legge”.

Nell’ultima riunione in Prefettura, presieduta dalla dirigente Roberta Di Silvestre”, come spiega la Confartigianato, “si è deciso che verranno stampati un banner, una locandina e pieghevole oltre a messaggi fonici nei quali verranno riportati ed evidenziati tutti i problemi che causano i prodotti contraffatti realizzati con materiali nocivi per la salute, mentre i vigili urbani insieme a tutte le forze dell’ordine vigileranno affinché le leggi vengano rispettate”.

L’associazione, infine, ricorda che è vietato vendere in spiaggia, concedere il suolo pubblico ad associazioni non rappresentative a livello regionale e vendere prodotti senza regolare partita Iva, così come è limitata anche la partecipazione degli hobbisti nei mercatini nell’arco dell’anno.