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Cologna Spiaggia, il caso: chalet costruito in mare

Uno chalet sulla spiaggia ghiaiosa, quasi in mezzo al mare, nel tratto nord di Cologna, tra la blocchiera e gli agricamping. Una struttura completamente in legno che sta sorgendo in questi giorni tra le proteste dei colognesi e i turisti che frequentano la piccola località balneare.

A quanto pare il piccolo stabilimento balneare può essere realizzato, nonostante le osservazione e la denuncia fatte dalle Guardie Ambientali di Giulianova che controllano quotidianamente un ampio tratto di litorale, tra la riviera giuliese e la Riserva Naturale del Borsacchio, nel territorio rosetano.

Si tratta di una concessione demaniale rilasciata dagli organi competenti, con il bene placido dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Roseto, ma soprattutto della Sovrintendenza ai Beni Ambientali dell’Aquila che ha licenziato il progetto con una chiara prescrizione: lo stabilimento non può essere fisso, ovvero permanente, ma dovrà essere rimosso al termine della stagione estiva, entro la fine di settembre.

Altri operatori turistici locali hanno storto il muso e chiesto spiegazioni al Comune che però non ha potuto far altro che rilasciare il parere favorevole sulla scorta della prescrizione stabilita dalla Sovrintendenza. Il manufatto sorge su piccoli pilastri in legno conficcati in profondità.

Lo chalet è quindi rialzato e in caso di mareggiata le onde passano sotto senza arrecare danni. Questo chiaramente se le condizioni meteo sono accettabili. Ma in caso di mare forza 6, con onde lunghe, c’è il rischio che la struttura possa essere risucchiata dalla corrente.

Comunque della questione sono stati interessati i carabinieri e la Capitaneria di Porto di Giulianova che hanno eseguito in queste ore un sopralluogo esaminando tutti i documenti, concessione compresa, che sono in regola. Resta il fatto però che un tratto di spiaggia che dovrebbe essere di tutti oggi presenta un fabbricato e una recinzione da cantiere.

Sopralluogo effettuato su segnalazione di WWF e alcuni cittadini.  WWF Teramo, riservandosi ulteriori approfondimenti, “ha evidenziato la costruzione di quello che appare essere uno stabilimento balneare le cui tipologie costruttive appaiano in contrasto con la normativa in materia e gli strumenti di pianificazione. L’intervento sta avvenendo direttamente sulla battigia”.

L’Associazione ha chiesto agli Organi competenti di procedere ad una puntuale verifica di quanto si sta realizzando. Il WWF provvederà anche ad un accesso agli atti al fine di accertare se l’intervento è stato autorizzato e se si stanno rispettando le condizioni dell’eventuale autorizzazione.