Teramo, lotta all’immigrazione clandestina: scoperte oltre 170 false cittadinanze

gennaro_capassoTeramo. Prosegue senza sosta l’attività della Squadra Mobile nel contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina. Dopo le operazioni “Alba Orientale” (conclusa con 40 ordinanze di custodia cautelare), “Money for Visa” (20 ordinanze di custodia cautelare) e le false sanatorie con oltre 100 indagati, l’attenzione della Mobile di Teramo, diretta da Gennaro Capasso, si è rivolta al riconoscimento della cittadinanza italiana da parte di cittadini brasiliani. E il risultato, al momento, è di oltre 170 indagati, gran parte di nazionalità carioca.

La procedura era semplice. I cittadini brasiliani si rivolgevano ad una donna, D.C.E. 45 anni, anch’ella di nazionalità brasiliana ma cittadina italiana, la quale attraverso un’associazione culturale con sede nella provincia di Teramo, offriva assistenza e ospitalità, nonché il supporto per la falsificazione della documentazione utile all’ottenimento della cittadinanza, appunto. I sospetti sono nati non solo dall’aumento esponenziale, ed inconsueto per la provincia teramana, di richieste da parte di brasiliani, ma anche da una costante presenza della donna nell’Ufficio Immigrazione. Da qui, circa un anno fa, sono partite le indagini. La Squadra Mobile di Teramo ha prima acquisito le pratiche presso i Comuni della provincia, inviando poi l’elenco di coloro che avevano ottenuto la cittadinanza all’Ambasciata italiana in Brasile. Dal riscontro è emerso che oltre 170 di queste persone risultavano sconosciute agli atti consolari. I brasiliani, infatti, come ha spiegato Capasso, possono acquisire la cittadinanza solo se nel loro albero genealogico risultano avi italiani emigrati all’estero. La norma prevede poi che questi possano soggiornare per 3 mesi in Italia e chiedere la residenza in attesa della cittadinanza, per ottenere la quale devono produrre la relativa documentazione. Che in questo caso non è mai stata regolarizzata e  legalizzata presso l’Ambasciata. Le indagini sono ancora in corso e, al termine dell’azione della magistratura, se l’ipotesi sarà confermata, le cittadinanze saranno revocate. La donna, invece, dovrà rispondere di falso ideologico e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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