Sono stati analizzati gli aspetti più critici del disegno di legge Gelmini, sottolineando come il testo in discussione alle Camere avrà pesanti ripercussioni sulla condizione del corpo studentesco. Riguardo all’UniTe dall’assemblea sono emersi i problemi legati alla situazione delle biblioteche, alla mancanza di aule informatiche, all’assenza di aule studio in centro, alla scarsa fruibilità della mensa e alla necessità di avere trasporti adeguati. L’assemblea ha posto all’attenzione le gravi carenze riguardo all’organizzazione didattica dei corsi di laurea di Scienze Politiche e gravi problemi riguardano la distribuzione degli insegnamenti tra primo e secondo semestre. La questione della Governance dell’Ateneo (che con l’approvazione del Ddl subirà modifiche sostanziali) è strettamente correlata alle questioni degli studenti. Hanno destato enormi preoccupazioni l’ingresso dei privati nel Consiglio di Amministrazione, il depotenziamento del Senato Accademico, l’introduzione del fondo di merito attribuito non tenendo presente alcun parametro di reddito e la scarsissima democrazia all’interno dell’Ateneo. Realtà che si verrebbero a creare se il Ddl Gelmini si tramuterà in legge. Un’ampia analisi è stata fatta circa il diritto allo studio e il sotto finanziamento di esso discutendo del Ddl e del finanziamento in Italia del diritto allo studio. Particolare attenzione è stata data al sotto finanziamento da parte della Regione Abruzzo alle borse di studio per l’Università teramana (0% di copertura Adsu per le borse di studio). L’assemblea ha ritenuto gravissimo questo sotto-finanziamento da parte della Regione per le condizioni del diritto allo studio teramano. Per quanto riguarda il fondo integrativo italiano sul diritto allo studio si è sottolineato il taglio che esso subirà in 5 anni (da 246 milioni di euro del 2009 ai 13 milioni di euro del 2013) comparandolo con il sistema francese e tedesco (Francia e Germania spendono rispettivamente circa 2 miliardi di euro l’anno per il diritto allo studio). L’assemblea presenterà il documento al Magnifico Rettore, ai Presidi delle Facoltà e all’assessore regionale per il diritto allo studio Paolo Gatti auspicando la risoluzione immediata di tali problemi.