I rappresentanti dell’Udu spiegano poi che le università telematiche, istituite con decreto interministeriale 17 aprile 2003, sono del tutto differenti dalle classiche “università”: le lezioni, infatti, non si svolgono nelle aule ma online, dove lo studente può trovare anche il materiale didattico occorrente per sostenere l’esame. Una cosa, però, le due università hanno in comune: il valore del titolo rilasciato.
“L’apertura delle due facoltà telematiche di Giurisprudenza, già presente a Teramo ed unica in Abruzzo, e di Economia (ricordiamo che nella Facoltà di Scienze Politiche vi è un corso di laurea di stampo economico che, tra l’altro, permette anche la partecipazione all’esame d’abilitazione per la professione di commercialista) danneggerebbero decisamente il nostro ateneo, che versa già in condizioni precarie” aggiungono. L’apertura di quest’università telematica, inoltre, avrà degli effetti ancora più dannosi qualora il Ddl Gelmini diventasse legge: non tutti sanno che, nel testo in discussione questi giorni alla Camera, le università telematiche vengono equiparate a quelle private, potendo così essere finanziate dallo Stato, e ricevere, al pari di queste, maggiori risorse, peraltro già stanziate, a discapito delle università pubbliche. L’Udu Teramo pertanto si unisce alle pressioni che le istituzioni territoriali, in primis il rettore Rita Tranquilli Leali e i politici locali, stanno adoperando per bloccare questo progetto”.