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Pineto, “la città che non vorremmo”: la denuncia di un cittadino

Pineto. L’amministrazione comunale di Pineto annuncia lo stanziamento di circa 4 milioni di euro da mettere a disposizione delle opere pubbliche, ma “è inutile discutere di grandi opere, quando nelle strade sotto casa nostra c’è il rischio di cadere in una buca o su un marciapiede sconnesso”. A sostenerlo è un nostro lettore che in una mail denuncia, con tanto di foto, quello che lui stesso definisce “un percorso di guerra lungo tutto il marciapiede di via Volturno a Scerne di Pineto”.

“Già prima della stagione estiva” spiega “erano iniziati i lavori di ripristino dei marciapiedi, salvo poi lasciarli incompiuti rendendo gli stessi impraticabili. Dove è impossibile anche condurre una carrozzina, immaginarsi cosa può significare per un anziano o un disabile. Ora siamo arrivati nella stagione invernale e quando piove la strada è costantemente allagata e non si riesce a camminare, rendendola di fatto impercorribile. Eppure si tratta della strada principale che attraversa tutta Scerne, a ridosso del Villaggio Hapimag, di bar, ristoranti e altri esercizi commerciali. Questo è il bello che è stato mostrato ai turisti? Questo è quello che si meritano gli abitanti di Scerne?”.

Il lettore denuncia, dunque, strade sconnesse, marciapiedi malridotti, arredo urbano scadente, illuminazione insufficiente, mancanza di servizi. “Interventi che non durano nel tempo, buche e marciapiedi sgangherati che attendono da anni: è una questione, non solo di decoro, ma anche di sicurezza. È inutile discutere di grandi opere, quando nelle strade sotto casa c’è il rischio di cadere in una buca o su un marciapiede sconnesso. Non dimenticando la giurisprudenza che si è espressa in maniera rigorosa sulle responsabilità delle pubbliche amministrazioni legate a disagi di questo tipo, in particolare condannando più volte l’ente proprietario della strada sia per incidenti dovuti alla mancata manutenzione, sia per danni attribuibili all’assenza di segnalazioni di pericolo. Oltre il danno, la beffa. Tanto a pagare sono sempre i cittadini. Non chiediamo tanto, vogliamo semplicemente che la nostra città abbia standard di vivibilità e decoro sufficienti”.