Due proposte di ordine del giorno da discutere nel prossimo consiglio comunale sono state inviate al presidente, Milton Di Sabatino dal Comitato di quartiere della Cona. Dopo l’incontro dello scorso 9 aprile a cui aveva partecipato anche il Governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che si era detto pronto ad accogliere le istanze dei cittadini, infatti, gli abitanti del quartiere tornano a chiedere risposte all’amministrazione comunale, insieme a dei passi concreti per riqualificare l’area dell’ex fornace e spostare in maniera definitiva la centrale elettrica dell’Enel.
Per il primo progetto era stato previsto uno stanziamento regionale di circa 5 milioni di euro, con cui si sarebbe dovuto coprire anche il prolungamento del parco fluviale, oltre alla realizzazione di un percorso pedonale attrezzato tra le scuole del quartiere e il recupero dell’ex fornace.
“Si tratta di un progetto”, spiega il presidente del comitato Cona, Domenico Bucciarelli, “che rientra tra gli interventi pubblico-privati del contratto di quartiere in cui è coinvolto anche il consorzio CCi Casa. Lo scopo è una riqualificazione urbana dell’intera zona, attraverso il completamento di un intervento di edilizia sostenibile e una qualificazione ambientale di un quartiere che ha il suo centro gravitazionale proprio nell’area dell’ex fornace Scimitarra”.
Non meno importante il progetto di spostamento della centrale elettrica, che preoccupa particolarmente i residenti del quartiere per i rischi per la salute connessi alla vicinanza dell’impianto. “Anche in questo caso”, continua il presidente, “i provvedimenti adottati sulla carta non si sono mai tradotti in pratica. L’intesa raggiunta nel lontano 2001 tra Enel e Comune per la delocalizzazione della centrale non ha, infatti, mai trovato applicazione. Nel frattempo, però, le preoccupazioni crescono di fronte a forme tumorali e leucemie che, purtroppo, si fanno spazio nella zona. Per questo motivo chiediamo risposte e soluzioni, che però siano concrete e veloci”.
Il punto di partenza potrebbe essere costituito proprio dalle due proposte di ordine del giorno che, se condivise, potrebbero essere trasformate in atti deliberativi. La palla passa ora a Palazzo di Città. Mentre i cittadini attendono risposte.