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Premiato un ricercatore teramano per gli studi sulle malattie coronariche

Ancora un riconoscimento della eccellenza dei ricercatori abruzzesi e un motivo di particolare orgoglio per Teramo. Grazie alle somme raccolte lo scorso anno dalla Delegazione di Teramo della Fondazione Veronesi, è stato possibile, dopo le ricerche della biologa teramana Daniela Di Giacomo finanziate gli scorsi anni, sostenere quest’anno lo studio che Nicola Cosentino, nato a Teramo, sta portando avanti presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano, il più grande centro europeo per lo studio e la cura delle malattie cardiologiche, sulla relazione tra le diverse cellule del sistema immunitario e la formazione delle placche coronariche, per capire come limitare o stabilizzare le malattie coronariche. Un motivo di speranza in più per coloro che soffrono di problemi cardiaci. Soltanto in Abruzzo sono 13.000, 6.000 dei quali almeno una volta sono stati ricoverati in ospedale con gravi patologie che come sappiamo sono la prima causa di morte. ??

La borsa di ricerca dell’importo di € 27.000 è stata consegnata a Nicola Cosentino dalla Presidente della Delegazione di Teramo Anna Maria Ressa Camerino nel corso della 13^ edizione dei Premi Grant svoltasi a Milano mercoledì scorso, l’iniziativa che ogni anno offre a medici e ricercatori borse di formazione e specializzazione. 

L’edizione 2016 assicura a 165 giovani ricercatori, selezionati a seguito di un concorso internazionale fra 600 domande pervenute, l’opportunità di portare avanti i propri progetti nelle aree di maggiore interesse per la ricerca biomedica: l’Oncologia, le Malattie cardiovascolari, le Neuroscienze e gli Stili di vita per la prevenzione delle patologie. I criteri di selezione hanno premiato un elevato livello di innovazione e la possibilità di portare in tempi, rapidi i risultati dal laboratorio al letto del paziente. È la ricerca cosiddetta traslazionale quella privilegiata, dove il frutto dell’indagine scientifica ha la probabilità di entrare in tempi rapidi nella terapia delle persone malate. Risposte precise possono venire soltanto dalla ricerca scientifica che oggi è sempre più rosa. 

Dei 165 ricercatori e medici sostenuti dalla Fondazione Veronesi con le borse di studio del 2016, 125 sono giovani donne.