La superficie interessata alla vecchia discarica è di 10 ettari di cui 7,50 del solo invaso. Anche in questo caso, gli altri 2,5 ettari sono dovuti alle strade di accesso esistenti, vasche del percolato e dai già menzionati arrotondamenti per una razionale ripartizione delle superfici.
La somma di queste superfici spiegherebbe il valore complessivo di 15,5 ettari oggetto dell’esproprio e sottoposte a valutazione da parte dell’Agenzia del Territorio. Anche se non sarebbe da escludere, in fase esecutiva, una riduzione della superficie.
“La decisione della costruzione della nuova discarica ha spiegato il cda del Consorzio in una nota – è avvenuta da parte degli organi consortili fin dagli anni 2002-2003, con incarico conferito all’ingegner Carlo Taraschi, e non al momento del dissequestro che risale al giugno 2006, come riportato su un organo di stampa. Così come allo stato attuale non è intervenuto alcun accordo con l’Ente proprietario del terreno al quale è stato solo notificato il progetto e la stima economica. Il consiglio di amministrazione attuale ha più volte ribadito che non è sua intenzione procedere ad ulteriori allargamenti o a nuovi insediamenti di discariche in quella zona in quanto i Comuni devono iniziare, oggi più che mai, un processo teso ad individuare nuove e più moderne soluzioni per i rifiuti. E però fuori dubbio che l’autorizzazione ottenuta, sebbene per i soli 90.000 mc., insieme alla messa in sicurezza della vecchia discarica, rappresentano una grande occasione per i Comuni Consorziati e per supplire alle tante vicende non certo felici del Consorzio Piomba Fino. Come più volte detto, confermiamo la volontà alle forze politiche e soprattutto ai cittadini, in un rinnovato spirito di servizio, di essere a completa disposizione per fornire ogni utile informazione circa l’operato del Consorzio che, è utile ricordare resta tra i pochi, se non l’unico, totalmente pubblico, senza alcuna partecipazione di privati”.