Protezione Civile, anzi no Volontari di Protezione Civile. Cives di Teramo contro Gran Sasso d’Italia di Mosciano. Quello che si sta consumando in questi giorni è un duello che in pochi avrebbero immaginato.
Da una parte una realtà ultraventennale che lavora sul territorio con grandi riconoscimenti da parte di cittadini e istituzioni. Dall’altra un’organizzazione di volontari, che racchiude un’insieme di associazioni con sede al Cisi di Mosciano, a cui l’amministrazione comunale teramana ha affidato in maniera gratuita alcuni locali al Parco della Scienza con una convenzione che accolla tutte le spese di manutenzione a loro carico.
In tutto questo il giallo della sala operativa regionale che era all’oscuro della richiesta di questo nuovo gruppo oltre ad una sovrapposizione territoriale che danneggerebbe la Cives e sembrerebbe non risolvere le esigenze o necessità dei teramani.
Per la Cives c’è il rammarico che la richiesta della Gran Sasso d’Italia, arrivata al Comune di Teramo, sia stata accolta senza che la massima autorità di Protezione Civile territoriale, nella persona del sindaco Maurizio Brucchi, si sia preoccupata minimamente di verificare quale esigenza ci fosse, né tanto meno abbia avuto un confronto con la realtà già esistente. Oltre al fatto che non ci sia stato neanche la minima preoccupazione di difendere la propria territorialità. E lascia intendere che dietro la richiesta dell’associazione moscianese ci siano incompatibilità ed interessi personali che vanno ben al di là delle finalità proprie delle Onlus.
Che si tratti di superficialità o ci siano secondi fini si vedrà nei prossimi giorni. Quel che certo è che la delibera che porta la firma dell’assessore Rudy Di Stefano sta diventando bollente. E questo di certo non giova ad un clima già di per sé abbastanza infuocato che sta coinvolgendo proprio in queste ore l’amministrazione teramana.