Giulianova. L’hanno insozzata con una bomboletta spray di vernice nera poche ore prima della cerimonia commemorativa per i 150 anni dell’Unità d’Italia. E sulla parete, a ridosso del Duomo di San Flaviano, una scritta, sempre con vernice nera: “Senza alcuna patria”. La pietra in marmo che “racconta” grazie allo storico e bibliotecario Luigi Savorini il passaggio di Re Vittorio Emanuele II a Giulianova, il 15 ottobre di 150 anni fa, anno in cui nasceva l’Italia, è stata imbrattata nella notte da un gruppo anarchico.
Sull’episodio stanno ora indagando i carabinieri della compagnia di Giulianova che avrebbero già un sospetto. L’episodio è stato segnalato al sindaco Francesco Mastromauro e all’assessore Roberto Mastrilli questa mattina intorno alle 8. E’ stato lo stesso assessore Mastrilli ad incaricare immediatamente una squadra di operai affinché a tempo di record venisse riverniciata la parete sporcata con la bomboletta spray e rimosso lo strato di vernice nera dalla targa commemorativa. Armati di pazienza e di un solvente gli operai, e persino lo stesso Mastrilli, si sono dati da fare per togliere quella sgradevole macchia.
La cerimonia non è stata annullata. Anzi, unanime è stata la condanna nei confronti dei “4 imbecilli”, come li ha definiti il prefetto Eugenio Soldà, che nella notte hanno manifestato tutta la loro inciviltà. La commemorazione è quindi proseguita, alla presenza, oltre che del prefetto, anche del Rettore dell’Università degli studi di Teramo Rita Tranquilli Leali, del segretario generale della presidenza della Regione Enrico Mazzarelli, di tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine presenti a Giulianova, degli esponenti della Croce di Malta, della Croce Rossa. Hanno partecipato anche alcune classi della scuola elementare De Amicis e il parroco don Domenico Panetta.
Il Sindaco Mastromauro nel suo intervento ha ricordato quel determinato passaggio storico quando Re Vittorio Emanuele II salutò Giulianova, prima fra le città dell’anti reame di Napoli. Ha esortato anche i piccoli studenti a studiare la storia che rappresenta la memoria dei nostri padri. E poi la condanna all’atto vandalico è stata da applausi. “Potranno imbrattare i nostri simboli”, ha detto il primo cittadino giuliese, “ma non potranno mai cancellare il valore che essi rappresentano. Chi non ha patria, non ha futuro ed è per questo che esorto i bambini oggi presenti a questa cerimonia a studiare la storia sull’Unità d’Italia”.
Dura la condanna anche da parte del Capo di Gabinetto del Sindaco, il professor Sandro Galantini, uno dei massimi storici di Giulianova. “Ho provato profonda amarezza questa mattina”, ha detto, “quando ho visto cosa avevano combinato questi vandali. Ma non riusciranno di certo con una bomboletta spray a cancellare 150 anni di storia”.
Lino Nazionale