Atti immobiliari e documentazione varia sequestrata dalla Procura pescarese. Compravendite poco trasparenti di immobili venduti o “svenduti”. Passaggi di proprietà sull’asse Malavolta-Venturoni, con il nome di Tancredi a fare da tramite. Niente di tutto questo: la Banca di Teramo di Credito Cooperativo non è coinvolta in nessuna inchiesta.
Il Consiglio di Amministrazione ha voluto che tutti sapessero. Per questo ha deciso di installare due gigantografie su entrambi i lati della sede dell’Istituto di credito. Impossibile non notarli, sul versante di viale Crucioli e lungo via Mazzini.
La gente, incuriosita, a piedi ma anche in macchina, si ferma a leggere. E poi tira avanti.
“Il Consiglio di Amministrazione” è scritto a chiare lettere “ha il dovere di chiarire che né a Teramo né in Italia esiste una Banca di Tancredi….Nessuna indagine, nessuna perquisizione e nessuna inchiesta ha subito la nostra Banca per quanto riguarda questa o altre vicende giudiziarie”.
Lo stesso Consiglio di Amministrazione annuncia infine, tra le altre cose, che ha già dato mandato legale, “al fine di tutelare la propria immagine in ogni opportuna sede”.
30 Settembre 2010 - 19:08