Teramo. La sottoscrizione di un accordo tra Regione Abruzzo e Molise consentirebbe ai comuni teramani di scaricare i rifiuti nell’impianto di Guglionesi e superare così la fase emergenziale.
A sostenerlo è il Consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini, il quale ricorda che nel luglio scorso aveva presentato a proposito un’interpellanza all’assessore Daniela Stati e poche settimane fa aveva scritto una lettera per sollecitare anche il presidente Gianni Chiodi.
“Ma che cos’è che blocca la sottoscrizione dell’accordo con il Molise?” si chiede Ruffini. “Avevo chiesto con forza di conoscere quali erano i motivi ostativi che impedivano la sottoscrizione di un accordo che aiutava i comuni teramani e che avrebbe permesso l’abbassamento delle tariffe fino al 30%. La Stati rispose alla mia interpellanza e disse di aver sollecitato più volte la Regione Molise e che l’obiettivo era di chiudere l’accordo prima delle ferie estive. Siamo quasi ad ottobre e per la la provincia di Teramo quali sono i risultati? Si ritrova senza una discarica, con il gestore di Casoni di Chieti che ha limitato i conferimenti, con la spazzatura per le strade e le tariffe sempre in aumento. La Provincia di Teramo senza discarica in esercizio è per forza di cose costretta a conferire rifiuti fuori dal suo Ato, in una sorta di ricatto continuo. La mancata autonomia della nostra provincia ha una ricaduta inevitabile sui contribuenti, costretti a sostenere aumenti improvvisi ed ingiustificati, che lo stesso Assessore Stati nel rispondere all’interpellanza non aveva esitato a riferire che le tariffe in alcuni casi subiscono lievitazioni eccessive”.
Ruffini torna a ribadire che “se l’accordo fosse stato sottoscritto, adesso non ci ritroveremo in questa situazione, anche perchè avremmo potuto conferire rifiuti per 40.000 metri cubi, ovvero ciò significa che avremmo avuto più di un anno di autonomia e la provincia di Teramo avrebbe avuto il tempo necessario per realizzare ad esempio il sito di Grasciano di Notaresco”.
Il consigliere regionale chiede, dunque, un intervento immediato di Regione e Provincia. “Il conferimento presso altri siti della Regione” aggiunge “sta determinando continui aumenti dei costi per il conferimento dei rifiuti perché gli impianti regionali sono unici e agiscono quasi in regime di monopolio. La nostra provincia non può essere tenuta sotto scacco dai gestori di alcuni impianti o dall’inerzia delle istituzioni politiche. Bisogna essere più incisivi e sopratutto fare chiarezza attorno ad un mondo, quello dei rifiuti, che lancia segnali inquietanti sul profilo della legalità”.