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Tortoreto, le rapine e la domanda di sicurezza: l’intervento

Tortoreto. Una lettera aperta. Una presa di posizione, forte. Non certo basata sulla sensazioni, ma su elementi concreti.

 
L’attività di famiglia (Oro Più), in via Carducci, a Tortoreto Lido, in meno di 4 mesi è stata visitata per due volte dai rapinatori. Scene inusuali a queste latitudini, che lasciano il segno, in tutti i sensi.
Una domanda di sicurezza sempre maggiore e degli appunti molto chiari su quello che non va.

 

 
La lettera

 

 

 

A seguito dei gravissimi fatti avvenuti nel mese di dicembre e di nuovo verificatisi venerdì scorso alla mia famiglia, intendo manifestare fermamente nei confronti della totale inerzia delle forze di polizia locali e le gravi inadempienze dell’amministrazione comunale.
Tortoreto, da tranquilla oasi di pace per tali caratteristiche riconosciuta e rinomata, si è trasformata repentinamente in una cittadina ad alta densità di criminalità, alimentata dal degrado urbano e dalla delinquenza di quartiere.
Ultimamente sono state diffuse statistiche riportanti diminuzione dei reati nella nostra zona che dipingono una immagine del tutto distorta della realtà. Una realtà purtroppo contraddistinta da cittadini spaventati ed intimoriti anche solo nel percorrere le vie pubbliche in certi orari, amareggiati ed offesi dalla completa assenza delle Istituzioni e delle forze pubbliche locali… cittadini che inutilmente denunciano eventi e situazioni degradanti e criminose, nell’esasperazione e nel totale sconforto verso le forze dell’ordine, nella certezza dell’impunità dei malviventi e, addirittura, nel timore di eventuali ritorsioni da parte degli stessi.
Il tasso di criminalità ha toccato il “punto di non ritorno” nel momento in cui, nell’arco di quattro mesi, un uomo, commerciante e padre di famiglia si è visto subire ben due rapine.
I commercianti ed i cittadini tutti di Tortoreto non devono essere considerati il “bancomat” di questi criminali che agiscono nell’impunità, essendo convinti di aver trovato nel nostro territorio terreno fertile… godendo della più totale libertà di azione, arrivando al punto di mettere in atto rapine a mano armata in pieno giorno, nelle ore di massima circolazione da parte dei cittadini, a volto completamente scoperto e, addirittura, allontanandosi tranquillamente senza ricorrere a mezzi di trasporto.
Una situazione originata dalla totale assenza di vigilanza dei punti sensibili del paese, attraverso la quale si percepisce la sensazione di una pressoché completa disorganizzazione operativa della macchina della sicurezza e tutela del cittadino.
Non è sufficiente risolvere il nodo gordiano della criminalità con l’aver annunciato, mesi fa, un potenziamento della rete di videosorveglianza nel territorio comunale. Non si è compreso che tutto questo non costituisce un valido deterrente in quanto chi delinque oggi non ha bisogno di celare la propria identità poiché agisce, come i recenti fatti hanno dimostrato, con la sicurezza dell’impunità.
Con questa nota, è mia ferma intenzione manifestare contro la predetta situazione ed altresì sottolineare che il primo punto delle priorità del nostro territorio DEVE essere la sicurezza di tutti i cittadini e delle “poche” attività commerciali rimaste… con la consapevolezza che nei momenti di difficoltà è necessario, da parte di chi ci amministra, stilare un serie di priorità e lì concentrare le risorse in modo rapido e logisticamente efficace.
Chiedo con forza e determinazione lo sviluppo di un piano dettagliato ed immediatamente operativo di sicurezza del territorio che garantisca l’incolumità dei cittadini e delle loro proprietà, modulato attraverso la continua presenza di posti di blocco, pattugliamenti, verifiche ed ispezioni, con il contestuale coordinamento e lavoro di audit attraverso le segnalazioni dei cittadini.
Colgo l’occasione, infine, per ringraziare pubblicamente da parte di tutta la mia famiglia tutti coloro che ci hanno manifestato la loro sincera solidarietà e la prontezza di intervento di Manuela, Fabrizio ed Emanuela che con audacia hanno sventato la rapina di venerdì ed hanno salvato mio padre.

Serena Di Gennaro