Mosciano, i cittadini danno del “buffone” al vescovo Seccia

vescovo_michele_secciaMosciano. Hanno dato del “buffone” al vescovo monsignor Michele Seccia per la vicenda legata al trasferimento di padre Carmine dal Convento dei Sette Fratelli di Mosciano che si è praticamente svuotato della presenza dei frati in quanto il numero dei francescani è drasticamente diminuito.

I cittadini di Mosciano hanno espresso così la loro contrarietà alla decisione della curia francescana di procedere con il trasferimento. Una situazione che sta scatenando la reazione di tutti e a farne le spese ieri sera persino il vescovo che era intervenuto per tranquillizzare la piazza.
C’era anche Roberto Ciccocelli, consigliere comunale di Giulianova della lista Obiettivo Comune che ha constatato la profonda convinzione dei tanti cittadini presenti a voler a tutti i costi far restare padre Carmine nel convento dei frati con rifiuto unanime alla sostituzione con un sacerdote. Ciccocelli ricorda cosa accadde a Giulianova all’Istituto Castorani nel 2001.

“Le suore S. Vincenziane”, dice, “lasciarono la struttura ed io come Presidente mi attivai, pur non trovando un altro Ordine in Italia, tramite le Roberto_Ciccocellivarie Ambasciate presso la Santa Sede ad individuare un Ordine presso l’Indonesia. A tutt’oggi sono ancora nell’Istituto Castorani. Mi chiedo e chiedo a tutti coloro che vogliono che al Convento di Mosciano rimangano i frati, è possibile formare un comitato ristretto, parlare con il vescovo e con il responsabile provinciale dei frati minori per avere un paio di mesi di tempo al fine di trovare un altro ordine di frati?”.

Secondo Ciccocelli sono molti gli ordini che potrebbero garantire la presenza di altri frati, sostenendo inoltre che se non dovessero esserci in Italia ci si potrebbe rivolgere alle Ambasciate presso la Santa Sede per trovare nel mondo un Ordine, con padre Carmine che avrebbe il ruolo di direttore. “E’ giusto cercare di far restare nel convento”, conclude l’esponente politico giuliese, “un ordine di frati perché non è opportuno dare quella struttura alla curia vescovile che potrebbe trasformarla in chissà cosa. Comunque, sono a disposizione a dare un mio contributo al fine di trovare la migliore soluzione per il convento di Mosciano”.

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