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Alba Adriatica, ritrovato dopo 12 ore il cadavere di Elio Di Giandomenico, bagnino del lido La Primula.

Alba Adriatica. Lo stavano cercando da ieri sera, intorno alle 20, quando non è stato visto rientrare nel suo chalet, il Lido La Primula, dove esercitava l’attività di bagnino da tantissimi anni. Questa mattina il suo corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco, poco prima delle 8. Elio Di Giandomenico, 46 anni di Teramo ma praticamente domiciliato ad alba durante l’estate, è morto annegato. Aveva addosso la muta da sub e pare anche un cinturone con i piombi che solitamente viene indossato per avere maggiore stabilità durante le immersioni di chi in modo particolare pratica la pesca subacquea.

Una morte strana quella di Elio Di Giandomenico. Esperto nuotatore, amante del mare, di cui conosceva in pratica ogni segreto. Ieri pomeriggio quando si è immerso in mare le condizioni non erano perfette. C’era un moto ondoso fastidioso. Ma lui era abituato. Quasi tutte le sere nuotava per lunghe distanze, mantenendosi in grande forma fisica. Sulla morte del bagnino stanno indagando i gli uomini della Guardia costiera e i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica. La morte dell’uomo, infatti, presenta alcuni lati da chiarire. Quando i sommozzatori, questa mattina, nel recuperare il corpo senza vita dell’uomo, ad una profondità di circa 7 metri, hanno notato che oltre ad indossare una muta da sub, aveva anche due pesanti zavorre alle gambe, composte da pesi tipici dei sub che dei supporti usati per posizionare gli ombrelloni. Zavorre che, complessivamente, avevano un peso di almeno 50 chili. Particolare, questo, che non eslude nessuna ipotesi: dal malore, da una prova di apnea estrema  mentre c’è chi ha azzardato persino il suicidio. La zaino e le pinne erano state recuperate la scorsa notte, sul pattino ancora al largo.  Subito dopo il ritrovamento, il cadavere è stato trasportato prima al porto di Giulianova e poi all’obitorio dell’ospedale. Il sostituto procuratore Davide Rosati ha disposto l’autopsia, che sarà eseguita domani a mezzogiorno dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra. Di sicuro, dietro alla morte del professore-bagnino, al momento, si annidano parecchi dubbi, sopratutto sul fatto che si fosse calato in mare con tale peso legato alle gambe. Elio Di Giandomenico, in ogni caso, era stato da sempre amante delle sfide. In molti ricordano la traversata solitaria, a bordo di una canoa dell’Adriatico, nel 1987.

Lino Nazionale