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Colonnella, fallimento Bluterma: Paolo Biasi indagato per bancarotta preferenziale

Teramo. Fallimento Bluterma, la procura di Teramo ipotizza il reato di bancarotta preferenziale nei confronti di Paolo Biasi, già presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda di Colonnella.

 

E’ quanto si legge nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che il sostituto procuratore Bruno Auriemma ha notificato a Biasi, unico indagato per il fallimento dell’azienda specializzata nella produzione di radiatori. Secondo la procura, infatti, Paolo Biasi (presidente della Fondazione Cariverona, principale azionista di Unicredit) avrebbe utilizzato fondi dell’azienda, fallita nel maggio del 2008, per la quale era stata avviata la procedura concorsuale, per effettuare degli investimenti un un’altra azienda amministrata dalla stesso manager.

La posizione di Biasi. Paolo Biasi, ex presidente della Bluterma Italia, fallita nel 2008, e attuale presidente di Fondazione Cariverona, indagato per bancarotta preferenziale, mostra tranquillità in vista del processo relativo al fallimento dell’azienda vibratiana. Lo spiega una nota della Biasi Spa, che chiarisce anche come il solo addebito contestato all’Ing. Paolo Biasi (allora Presidente del Consiglio di Amministrazione della società) consiste nell’ipotesi di bancarotta preferenziale. “Acquisto – precisa la nota – che la società Biasi ha considerato, e tuttora considera, pienamente lecito. Esso avvenne infatti mediante accollo dell’imponente debito residuo verso le banche che vantavano un rilevante credito garantito da ipoteca sull’immobile e, per il resto, tramite compensazione con crediti effettivi e legittimi che Biasi Spa vantava nei confronti della cedente”. Secondo quanto riportato dalla stampa, l’ipotesi del sostituto procuratore Bruno Auriemma è che, attraverso il ‘cash poolig’, Biasi abbia utilizzato fondi della Bluterma Italia per effettuare investimenti in altre aziende del suo gruppo. Nel comunicato la Biasi spa ha ricordato come “con la curatela fallimentare e’ stata raggiunta un’intesa totale e definitiva approvata dal Giudice Delegato” e ha rilevato anche che “e’ stato richiamato, non a ragione, il contratto di cash-pooling, che e’ funzionale, fisiologico e legittimo all’interno di un gruppo, nel caso di specie peraltro comunque cessato al momento dell’acquisto dell’immobile da Bluterma Italia, società da tempo non più controllata da Biasi Spa”.