Un’altra sconfitta per Poste Italiane. Dopo aver incassato la bocciatura sulla chiusura degli uffici postali di Cologna Paese e Montepagano, nel territorio comunale di Roseto, Poste Italiane riceve un altro secco no dal Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale.
Riguarda l’ufficio postale di Mutignano che dovrà dunque restare aperto. La notifica del provvedimento del Tar è arrivata in mattinata ed è stata accolta con grande soddisfazione dall’amministrazione comunale. Una battaglia vinta, dunque, a difesa dei diritti e di una serie di servizi che riguardano soprattutto le fasce più deboli, come gli anziani e persone non autosufficienti, quindi incapaci di raggiungere autonomamente gli sportelli postali di Pineto centro.
Nell’agosto scorso c’era stata l’azione del Comune chiamando in causa il Tar per impugnare la decisione di Poste Italiane di chiudere per sempre l’ufficio postale di Mutignano, a partire da settembre scorso. Dopo la sospensiva, oggi i giudici hanno accolto su tutta la linea il ricorso dell’amministrazione pinetese. In particolare, il Tar afferma che Poste Italiane deve tenere conto dell’interesse collettivo, essendo essa comunque una società pubblica, e che deve rispondere ad esigenze di tipo pubblico.
“Il buon senso – scrive il Tar – prima ancora delle logiche di migliore proficuità gestionale di un ufficio postale comunque da tenere sempre aperto al pubblico, rappresenta un parametro indisponibile e doveroso sempre esigibile da parte della collettività (anche) nei riguardi di società pubbliche, nelle quali mancano “libertà” di iniziative economiche svincolate dai rigorosi presidi dell’art. 97 della Costituzione”.
“Si tratta di una sentenza che fissa principi molto importanti”, ha commentato l’assessore Gabriele Martella, “perché dice che Poste Italiane non è una società privata che può agire esclusivamente in base a logiche di profitto, ma deve assicurare un servizio pubblico alla comunità. Per Mutignano è una notizia importante, perché si continuerà ad erogare un servizio essenziale a tutta la collettività del borgo antico, dalle famiglie agli anziani”.