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Tortoreto, chalet multati, sanzioni impugnate: l’intervento

Tortoreto. Ricorsi per le multe rimediate dai titolari di 13 stabilimenti balneari e una riflessione, quasi sarcastica, su quanto accaduto.

 

 

 

L’avvocato Fabrizio Antenucci prende posizione (a nome degli operatori turistici di Tortoreto) sulla vicenda legata alle sanzioni per l’apposizione di alcune recinzioni e protezioni (anti vandali e anti vento) nel periodo invernale.

“Come correttamente rilevato”, sottolinea l’avvocato Fabrizio Antenucci, “le recinzioni sono di fatto un necessario ed irrinunciabile presidio di protezione predisposto dai concessionari a tutela dei fabbricati di proprietà degli stessi, spesso fatti oggetto – durante il periodo invernale in particolare – di raid vandalici ovvero di furti con effrazione contro i quali le autorità preposte risultano di fatto impotenti.

 

 

 
Fa sicuramente sorridere come l’ordinanza balneare regionale 2015 da un lato preveda all’articolo 4 la possibilità per i concessionari di installare durante l’inverno reti di protezione – ai fini della sacrosanta tutela degli immobili di cui hanno essi stessi la gestione e la responsabilità nell’interesse dello Stato (ricordo come i manufatti in parola insistano su aree demaniali e che allo scadere delle concessioni entreranno a far parte del patrimonio dello Stato) – mentre dall’altro si cerchi in tutti i modi – al solo (discutibile) scopo di far cassa – di forzare le norme al fine di irrogare sanzioni sproporzionate per oltre mille euro (in violazione anche dei relativi principi sanciti anche dalla Costituzione) ed attinenti a ben altre fattispecie sanzionate dal Codice della Navigazione che comunque nulla hanno a che vedere con le irregolarità riscontrate, di natura meramente formale, consistenti appunto in “mancata comunicazione” delle reti di protezione al Comune.

 

 

 

” Qualche giorno fa la notizia per la quale un concessionario”, si legge ancora, “rimosse le protezioni a seguito del verbale, abbia ricevuto, puntuale, la visita di ladruncoli con conseguenti ulteriori danneggiamenti da scasso ed ulteriore amara beffa da mandar giù. Non pare certamente questa la modalità attraverso cui rinsaldare un sempre meno
sereno rapporto tra gli imprenditori turistici e le autorità di settore. Ad ogni buon conto i verbali in parola sono stati impugnati nella serena convinzione della assoluta buona fede dei concessionari e della inconferenza della norma contestata e ciò anche sulla scorta di significativi precedenti giurisdizionali di analoga natura sfociati in sentenze di accoglimento”.