Una visione emozionante e unica ma non così troppo. Quello che è avvenuto oggi, infatti, sui cieli dei comuni teramani può essere definito arcobaleno secondario (più scuro e più grosso, visibile all’esterno dell’arco primario).
Gli arcobaleni secondari sono provocati da una doppia riflessione della luce solare dentro le gocce di pioggia, e appare ad un angolo di 50°–53°. Come risultato della seconda riflessione, i colori dell’arcobaleno secondario sono invertiti in confronto a quelli del primario, con il blu all’esterno e il rosso all’interno. L’area scura di cielo non illuminato posta tra l’arcobaleno primario e quello secondario viene chiamata banda di Alessandro, da Alessandro di Afrodisia che la descrisse per primo.
In rarissimi casi si può assistere anche all’arcobaleno triplo o a tantissimi ‘riflessi’ all’interno dell’arcobaleno principale.
Spiegazione scientifica, ma non troppo, a parte lo spettacolo è stato davvero unico (almeno per alcuni). L’ultima volta è successo nella stessa zona lo scorso settembre.