Un’apertura a singhiozzo dell’ufficio postale di Montepagano, il lunedì e il venerdì. Ma se questi due giorni sono festivi, non è previsto il recupero.
E così magari capita che per ritirare la pensione bisognerà aspettare un’altra settimana. I cittadini del borgo antico di Roseto da un po’ di tempo si stanno battendo contro la chiusura dello sportello di Poste Italiane che già così crea non pochi disservizi, visto che i residenti sono costretti ad andare nelle sedi di Roseto capoluogo. In mattinata hanno inscenato una protesta pacifica proprio dinanzi all’ingresso dell’ufficio postale.
“E’ difficile pensare che una comunità importante come la nostra”, ha spiegato Giancarlo Rapagnà, portavoce del comitato cittadino, “debba essere penalizzata in questo modo. Qui si rischia davvero a volte di ritardare di prendere la pensione di una settimana se quei due giorni di apertura coincidono con i festivi”.
Cartelli anche ironici per sottolineare il disagio di un’intera comunità che non ci sta e quindi lotta con ogni mezzo. La politica è scesa in campo e ha assicurato che farà di tutto per impedire la chiusura.
Amministrazione locale e forze di opposizione stanno perseguendo tutte le strade possibili per fare in modo che questo ufficio venga mantenuto. Tra i manifestanti il consigliere comunale del nuovo Centro Destra Enzo Di Giulio e Simone Aloisi, rappresentante dei Giovani del Pd. E c’era anche Ercole Ginoble, il papà di Gianluca, in giro per il mondo gli altri due compagni di viaggio de Il Volo.
Accanto ai manifestanti anche lo Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati. Giancarlo Oleandro, segretario provinciale dell’organizzazione sindacale di categoria, ha parlato di protesta di civiltà, per la difesa della dignità di una comunità. E’ paradossale che Poste Italiane abbia deciso di cancellare o limitare le prestazioni di alcuni uffici postali, come ad esempio quello di Montepagano. Dal report emerge che è uno degli uffici con un maggior numero di prestazioni rapportato alla popolazione residente.