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Teramo, trasporti pubblici. Per la Cgil la Tua è “ferma al palo” FOTO

Bisognava avviare un cambio di rotta, ma per la Filt Cgil di Teramo, la nuova società di trasporto pubblico Tua non sta dando le giuste risposte ai bisogni di trasporto dei cittadini teramani. E rivolgendosi direttamente al governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e al presidente Luciano D’Amico, dice “non staremo a guardare mentre l’azienda sembra una balena spiaggiata, incapace di risollevarsi dopo sacrifici ed impegni che la politica deve dimostrare di saper onorare”.

Per la Cgil anche nella provincia teramana, così come nelle restanti realtà territoriali, sono evidenti i segni quotidiani di un’azienda che non sta rispondendo ai cittadini ed ai loro bisogni di trasporto. “Non capiamo con precisione cosa stia bloccando l’apparato dirigenziale di Tua spa”, dice Davide Di Sabatino, segretario provinciale Filt Cgil, “ma come evidenziato recentemente dalle segreterie sindacali regionali siamo in presenza di una dirigenza impegnata in un atteggiamento non consono ai problemi della neonata società”.

Le lagnanze riguardano innanzi tutto la vetustà del parco mezzi, alcuni dei quali addirittura a euro zero, con numerosi autobus fermi da tempo immemore nei depositi di Teramo e Giulianova per guasti e anomalie. “Il tutto avviene”, continua Di Sabatino, “mentre si continuano a tenere fermi autobus di ultima generazione e comunque decisamente migliori nei depositi di Lanciano per utilizzarli all’occorrenza nei servizi di noleggio e granturismo”.
Inoltre non sarebbero stati fatti i necessari adeguamenti occupazionali del personale di officina, con strutture nelle quali non c’è più un direttore di sede, un capo-tecnico o un capo-officina, un magazziniere e un addetto al movimento.

E poi il problema dell’evasione tariffaria che potrebbe essere affrontata “copiando” le altre aziende di trasporto, i tagli ai servizi eseguiti senza una visione d’insieme e una riprogrammazione necessaria per rispondere alle esigenze dei viaggiatori, basta vedere la tratta Teramo-Giulianova che necessita di nuove corse e la mancanza di connessione con i grandi centri commerciali come Colonnella e Piano D’Accio.

“Cosa dire poi”, continua il segretario provinciale, “se mancano persino le serrature ai cancelli del deposito di Teramo e gli episodi intrusione si sono ripetuti senza che nessuno si preoccupasse di predisporre minimi presidi di sicurezza a salvaguardia della struttura”.
Per questo, dunque la Filt Cgil, “non ritiene di poter continuare ad assistere ad un simile modo di operare, che testimonia la distanza del management dalla realtà che dovrebbe, invece, gestire e condurre”.