Mosciano. Un vero e proprio trafficante di sostanze stupefacenti. Davide Mostafa, 27 anni di Napoli, è stato arrestato ieri pomeriggio dai carabinieri della stazione di Mosciano con l’accusa di detenzione e traffico di droga. L’operazione è scattata intorno alle 16, quando gli uomini dell’arma, coordinati dal maresciallo Paolo Gentile, erano in servizio in prossimità dello svincolo autostradale di Mosciano. Il giovane era a bordo di una moto, una Gilera Ranger guidata da un’altra persona. Mostafa però era senza casco e a quel punto sono scattati i controlli. Il giovane ha presentato inizialmente una carta di identità con il nome di Salvatore Esposito, un incensurato residente nel capoluogo campano. L’accento napoletano, tuttavia, ha spinto gli uomini dell’arma a procedere con ulteriori accertamenti e controlli. Aveva con sé una borsa all’interno della quale c’erano due bombolette spray. Quando i carabinieri hanno chiesto come mai se ne andasse in giro con quelle bombolette di olio lubrificanti, il giovane non ha dato risposte convincenti. A quel punto i militari hanno preso i due contenitori e hanno iniziato un nuovo controllo sino a quando non hanno scoperto che le due bombolette avevano un doppio contenitore ed erano svitabili sul fondo. Quando le hanno aperte, i carabinieri hanno fatto la scoperta. All’interno c’erano complessivamente 217 grammi di sostanze stupefacenti, divisi in 55 di cocaina, 100 di hascisc e 62 di fiori di marijuana pronti per il consumo.
Davide Mostafa ha poi ammesso in caserma, dove sono proseguiti gli accertamenti, di aver esibito una carta di identità falsa, e di aver raggiunto il teramano con un mezzo pubblico. Ad attenderlo poi c’era l’altra persona a bordo della moto che avrebbe dovuto probabilmente accompagnarlo all’Aquila dove avrebbe consegnato la droga al referente di zona. Un lavoretto apparentemente facile facile che avrebbe fruttato a Mostafa 6 mila euro. Secondo gli investigatori la droga sarebbe stata destinata ai consumatori della fascia costiera adriatica, dei locali notturni della Romagna in modo particolare. Dopo gli accertamenti di rito, il giovane, che pare abbia dei contatti importanti con la malavita organizzata del napoletano e del casertano, è stato rinchiuso inizialmente nella cella di sicurezza della caserma di Giulianova e poi trasferito nel carcere di Castrogno in attesa del processo per direttissima.
Lino Nazionale