Nuove costruzioni, dunque, sorgeranno tra Teramo, Pineto, Mosciano Sant’Angelo, Montorio e Roseto, tutte tendenti alla classe energetica A.
“L’Ater” ha spiegato Pierangeli “è un’azienda a tutti gli affetti che deve produrre degli utili. Dall’altra parte, però, deve continuare a svolgere la sua funzione primaria, che è quella delle abitazioni a canone concordato. Resta inteso, comunque, che gli utili che si ricavano non vengono certo spartiti tra dirigenti e simili, ma re-investiti nel sociale”.
Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici, “stiamo cercando di mettere in atto degli impianti di quartiere centralizzati, tutti muniti di una centrale termica con fotovoltaico e salare termico sul tetto”.
Fondamentale è poi la questione relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche, che comporta una spesa di circa 400mila euro. “Non vogliamo che i disabili vivano come se fossero agli arresti domiciliari”.
Capitolo a parte resta invece la riqualificazione di via Piave. Il progetto prevede la realizzazione di aree verdi, parcheggi sotterranei e 5000 metri cubi di zona commerciale da affittare o vendere, sfruttando la demolizione del anti-estetico muraglione in cemento visibile da via Po.
“L’Ater” ha aggiunto Pierangeli “ha bisogno di realizzare utili, perché deve garantire un servizio alle 2500 famiglie che spesso non riescono nemmeno a pagare il canone concordate di 14 euro”.
Marina Serra