Sotto quella capigliatura da “er monnezza”, occhi scuri, lui che li ha azzurri come il mare, pizzetto, un po’ trasandato con un accento sardo più marcato del solito, si celava lui, il boss in incognito.
Bachisio Ledda, titolare della Mail Express e di City Poste istituto di pagamento in franchising, editore di Vera Tv, è stato il protagonista della puntata andata in onda su Rai Due lo scorso primo febbraio di “Boss in incognito”, condotta da Flavio Insinna.
Era nelle vesti di Gianluca, un sardo che doveva imparare il mestiere all’interno dell’azienda, affiancato da alcuni dipendenti. Ledda, spesso dipinto come un uomo dal carattere forte, duro, arcigno, ha in realtà svelato un animo buono, straordinario, a tratti commovente, soprattutto quando ha raccontato agli autori del programma la tragedia vissuta anni fa.
Era il 2001 e perse Cristian, 19 anni, il figlio maschio. Antonio, Michael, Roberta, Josy e Francesco le “vittime” che alla fine hanno ricevuto un premio per il loro impegno in azienda.
Ma anche qualche rimprovero per migliorarsi ancora. Durante la puntata ogni protagonista ha raccontato inconsciamente a Gianluca, ignari che si trattasse del loro boss, la propria vita, la propria storia, i sogni da raggiungere o non raggiunti.
E Bachisio Ledda per ciascuno di loro ha fatto in modo che il sogno si avverasse.