Per il Gup Marina Tommolini si è trattato di atti sessuali e non di violenza carnale per questo ha condannato l’uomo a tre anni, diventati due grazie al patteggiamento, e al risarcimento del danno nei confronti della bimba e della sua famiglia.
I fatti risalgono al 19 dicembre scorso quando la bimba, che vive insieme alla sua famiglia in una piccola frazione teramana, ha accolto in casa il sacerdote andato a trovarla con la scusa di portare un dono per Natale.
Secondo il racconto della bambina, il sacerdote l’avrebbe costretta a toccarlo trovando però l’immediata reazione della vittima.
Ed è stata proprio la famiglia della bambina a denunciare l’accaduto, facendo partire le indagini che hanno fin da subito potuto contare sulla collaborazione della Curia teramana che, di fatto, ha sospeso il sacerdote dall’esercizio ministeriale, già dalla fine di dicembre.
“E’ un uomo provato” ha detto Giovanni Gebbia, legale del sacerdote indiano finora sottoposto agli arresti domiciliari in una struttura religiosa a Giulianova “ma ha dichiarato tutto il proprio pentimento e la massima disponibilità ad affrontare la necessaria terapia”.
E sarebbe stata proprio quest’ultima, nonostante il parere contrario del Pm, la condizione essenziale che ha consentito ai genitori della piccola di accettare il risarcimento del danno sebbene da parte della famiglia non sia arrivata alcuna parola di perdono. Ora spetterà alla curia teramana, dunque, individuare una struttura idonea dove il sacerdote potrà essere curato.
Una condanna che, tuttavia, non cancella un atto grave che ha segnato in maniera indelebile la vita di una giovane vittima.
Manuela Martella