Cittadini che mettono i pannelli fotovoltaici sulle loro proprietà convinti di poter ricevere incentivi e pagamenti ma che si ritrovano con un pugno di mosche in mano. Sono state decine le richieste intervento arrivate lo scorso anno all’osservatorio sui pannelli fotovoltaici dell’associazione Robin Hood, lamentando disagi come il ritardo nei pagamenti da parte del Gestore di Servizi Energetici o somme ridotte rispetto alle attese o assenze di incentivi.
“Il Gestore”, scrive in una nota l’associazione dei consumatori, “cerca di minimizzare il fenomeno in crescita e scarica le responsabilità alle mancate o tardive comunicazioni o malfunzionamenti degli impianti. Lo stesso attribuisce all’entrata in vigore del DM 16 ottobre 2014 la mancata erogazione di acconti al di sotto dei cento euro e la regola del calcolo sul 90% della producibilità media ed il saldo entro il 30 giugno successivo sulla base della produzione effettiva. Precisa inoltre che il pagamento mensile è previsto solo per impianti superiori ai 20 kWp per gli altri il pagamento e quadrimestrale. Entro il 2018 lo stesso provvederà alla sistemazione del programma informatico garantendo l’accesso con il codice fiscale”.
Per questo motivo l’osservatorio dell’associazione, dichiarandosi a disposizione di quanti avranno bisogno di chiarimenti, invita gli utenti a controllare sul portale di Gse che i dati dell’impianto e quelli personali siano corretti e che i pannelli funzionino correttamente, facendo riferimento alle tabelle della propria taglia di produzione nell’area geografica di riferimento.
In diversi casi segnalati lo scorso anno, infatti, è stato visto che la posizione degli utenti era inesistente o bloccata per assenza di documenti.