È la denuncia di “Teramo Vivi Città”, che ha fotografato il sistema utilizzato dal privato in questione per assicurarsi l’acqua pubblica.
“Ormai a Teramo è difficile stupirsi” lamenta il presidente dell’associazione, Marcello Olivieri, “sarà per la sensazione di assenza del governo locale, sarà per l’aspetto trasandato della città, ma tutti pensano di poter fare tutto in barba alle leggi. L’acqua di una fontana pubblica è un bene di tutta la comunità e secondo la legge non può assolutamente essere usata per annaffiare pomodori e basilico di un privato. Simili atteggiamenti, oltre a violare la legislazione vigente in materia, offendono la storia della “fonte di Picetta” ed i cittadini rispettosi delle regole”.
Teramo Vivi Città, pertanto, oltre a denunciare pubblicamente l’accaduto, ha inoltrato una segnalazione al comando di Polizia Locale e al Ruzzo.
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