Alba Adriatica, aggressioni e pestaggi raccontati su Facebook: 4 arresti

IMG_3687Alba Adriatica. Episodi di bullismo e di violenza gratuita, solo in parte giustificati da richieste di denaro, poi raccontati, anche con vanto, su Facebook, il popolare social network. La rete raccoglie tutto, anche le gesta di una gang di giovani che negli ultimi mesi ha seminato il panico, con feroci aggressioni ai danni di coetanei.

Quattro componenti della gang, questa mattina, sono stati arresti in esecuzione di altrettanti ordini di custodia cautelare in carcere firmati dal gip Marina Tommolini (pm David Mancini). Le misure restrittive sono state firmate sulla scorta di un’indagine condotta dalla compagnia di carabinieri di Alba Adriatica, diretta dal capitano Pompeo Quagliozzi e dalla stazione di Corropoli, guidata maresciallo Francesco Farinaro. In manette sono finiti: Mustaphaz El Aouin di 19 anni, Amine Afi, di 19 (ambedue marocchini residenti a Corropoli), Rocco Tripodi di 25 anni di Giulianova e Daniele Pacitti di 21 di Mosciano. I quattro bulli sono accusati in concorso di: tentata rapina continuata e lesioni personali dolose aggravate. Assieme a loro è finito nei guai anche un minorenne, che è stato denunciato con le stesse accuse.

Gli episodi. Gli episodi accertati, al momento nell’inchiesta sono tre. Il primo si è verificato sul lungomare di Alba Adriatica, lo scorso 2 maggio, quando la banda aggredì in maniera selvaggia, un giovane di 23 anni, figlio di un imprenditore del posto. Il 23 enne, che stava tornando a casa, fu avvicinato dalla gang, che tentò di rapinarlo (il giovane in tasca aveva solo un accendino) e poi lo aggredì a calci e pugni. L’aggressione costò all’involontario protagonista della furia della banda, la frattura delle mandibola e del setto nasale. Il secondo episodio, invece, si è verificato tra Giulianova e Corropoli. I cinque, tutti incensurati e di buona famiglia, avevano avvicinato un minore di Corropoli, all’uscita di un istituto superiore della cittadina adriatica. L’adolescente, dapprima minacciato dalla gang di bulli, era riuscito con l’aiuto di un amico a salire sull’autobus diretto a casa. La vicenda, però, era stata vista dalle persone arrestate questa mattina, come un affronto e qualche giorno più tardi (il 22 maggio, in occasione della festa della Madonna del Sabato Santo) erano tornate alla carica, con angherie nei confronti dello stesso giovane. In prima serata il tentativo di aggressione era stato scongiurato, per la presenza in zona dei carabinieri, ma più tardi, davanti ad un pub, la situazione era degenerata e fare le spese era stato un 22enne del posto, che aveva tentato di dialogare con la gang, che aveva riportato la frattura della mandibola.

L’indagine. Soprattutto nel primo caso, quello accaduto ad Alba Adriatica due mesi fa, il giovane pestato non aveva sporto denuncia, forse per timore di ulteriori ritorsioni, come sembra che la gang era solita fare. La madre del giovane, però, ha raccontato tutto ai carabinieri, così come il pestaggio di Corropoli, avvenuto in pieno centro, ha consentito ai militari di acquisire elementi importanti nel contesto dell’inchiesta. Gli autori delle aggressioni, poi, erano soliti vantarsi delle loro sortite su Facebook, aspetto questo che ha consentito di dare una brusca accelerato all’indagine. “Anche in questo caso” ha commentato in conferenza stampa il capitano Pompeo Quagliozzi, “ è stata determinate la collaborazione dei cittadini, affinché si potesse far luce sui vari episodi accaduti, anche perché la gang era solita minacciare anche eventuali testimoni”. I quattro, questa mattina, sono stati prelevati nelle rispettive abitazioni e poi condotti nel carcere di Castrogno a disposizione del magistrato.

 

 

 

 

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