L’occasione dell’inaugurazione del micronido “La casetta del fiume”, avvenuta questa mattina al parco fluviale, è stata l’occasione giusta per segnare lo strappo definitivo tra il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, e l’assessore alla pubblica istruzione Piero Romanelli sulla questione nidi.
Perché se da una parte c’è chi, barra a dritta, viaggia già verso la sicura esternalizzazione di una o due strutture già dal prossimo anno scolastico, c’è chi ancora, vuoi anche per il suo contatto più diretto avuto finora con il personale e i genitori, continua a sperare di rimandare almeno per un anno la privatizzazione, in attesa dei decreti attuativi che prevedono l’inglobamento dei nidi nel sistema scuola. E visto che la prossima settimana saranno indicati da Brucchi i nomi della nuova giunta, c’è da immaginare quale sarà tra le due ipotesi quella più probabile.
Così, nonostante Romanelli continui a sostenere la sua teoria di utilizzare i fondi regionali, una premialità per quanto fatto dall’amministrazione teramana, il prossimo anno in modo da consentire l’utilizzo di una decina di educatrici da destinare ai nidi in sofferenza e rimandare le esternalizzazioni, in vista del rimasto sta intanto ultimando quello che ha definito il suo “testamento amministrativo”, per lasciare, ad un suo eventuale successore, le direttive per portare avanti queste idee.
Dall’altra parte, invece, il sindaco è entusiasta della privatizzazione che permetterebbe all’amministrazione di continuare a garantire gli stessi servizi con la stessa qualità, consentendo anche alle cooperative di far lavorare diversi professionisti.
“Visto il mancato finanziamento regionale che ci consentiva di tenere in vita il micronido”, ha detto Brucchi, “abbiamo dovuto fare un bando e siamo lieti che sia stata la cooperativa Leonardo, che ben conosciamo, ad aver ottenuto la gestione di questa struttura. Crediamo che l’importante per i cittadini sia continuare a garantire gli stessi servizi e non è importante se a gestirli sia il pubblico, il pubblico/privato o il privato. E’ la qualità di quanto viene erogato ciò che conta”.
Per il primo cittadino, che ricorda anche come sia massima l’attenzione da parte dell’amministrazione verso questo settore visti i fondi già spesi e quelli in programma per il prossimo anno, che riguarderanno le strutture di via Diaz e della Gammarana, non c’è possibilità che con i privati le cose sfuggano di mano, poiché il Comune manterrà sempre un ruolo di controllo e supervisione, avendo anche l’ultima parola sulle tariffe.
Intanto entro la fine di gennaio si conosceranno i risultati relativi all’analisi, svolta dai tecnici comunali, per valutare quali e quante strutture necessitano di interventi di messa a punto in vista di possibili privatizzazioni.