Roseto. Si sblocca la situazione economica al Cirsu. Nell’assemblea dei soci di ieri sera, il consorzio ha, infatti, approvato il bilancio dell’esercizio 2009, con Roseto che ha accettato l’aumento delle tariffe e nello stesso tempo con una delibera di giunta ha dato il via al progetto per la raccolta porta a porta. I lavoratori Sogesa intanto proclamano una giornata di sciopero per via delle preoccupazioni legate al futuro degli impianti di Grasciano.
Nella cittadina più grande del Cirsu il costo di smaltimento passa da 110 a 170 euro la tonnellata, con un aumento del 25 per cento. La maggiorazione, fa sapere l’assessore all’Ambiente rosetano Achille Frezza, sarà coperta per quanto possibile da entrate straordinarie nel bilancio.
Allo stesso tempo la giunta di Roseto ha dato il suo ok al progetto di raccolta porta a porta dei rifiuti. I costi potrebbero essere coperti in parte da un finanziamento dello stesso Cirsu, per una cifra pari a circa mezzo milione di euro. Il progetto rosetano sarebbe infatti tra i più innovativi in quelli presentati dai sei comuni del consorzio. Roseto, con un cronoprogramma di circa un anno per la copertura totale del territorio, avrebbe in mente di offrire ai cittadini una rete di raccolta fatta di codici a barre e transponder, in modo da calcolare con esattezza attraverso un software la quantità di rifiuti riciclati da ogni famiglia, con la prospettiva di passare, una volta coperto tutto il territorio, dalla Tarsu alla Tia, cioè la tariffa dei rifiuti calcolata in base all’effettiva quantità di rifiuti prodotti da ogni individuo. Insomma, più si riciclerà e in teoria meno si dovrebbe pagare.
Tra i lavoratori della Sogesa, partner privato del consorzio, serpeggia intanto nervosismo, anche per via di un piano aziendale che dovrebbe essere esaminato dai vari cda nei prossimi giorni ma che rimane ancora precluso alla rappresentative sindacali. Sindacati che dunque hanno deciso una giornata di sciopero in programma per giovedì prossimo, oltre alla serrata di qualsiasi straordinario, vista “l’assoluta indisponibilità” dell’azienda per un incontro. Il rischio è dunque quello di vedere i sacchetti dell’immondizia per strada. In una lettera inviata a Cirsu, a Sogesa e ai vari sindaci soci i sindacati parlano di “indisponibilità aziendale ad affrontare le problematiche inerenti le inaccettabili condizioni di lavoro” e di “clima intimidatorio” vissuto dai lavoratori, e chiedono chiarezza riguardo il futuro degli impianti di Grasciano e dei precari interni alla società.
Alessandro Consalvi