A chiarirlo è l’assessore provinciale all’attività venatoria Giuseppe Antonio Di Michele, al quale negli ultimi giorni sono pervenute diverse telefonate da parte dei cercatori di funghi in cerca di spiegazioni.
“Si è aperta una vera e propria guerra sul possesso dei funghi” ha detto Di Michele “in particolare in provincia di Teramo dove esistono realtà locali che gestiscono gli usi civici; la legge è però chiarissima perché all’articolo 5 stabilisce che i Comuni, le Amministrazioni Separate e gli Enti Parco non possono imporre ai cercatori pagamenti aggiuntivi per la raccolta dei funghi”.
I fungaioli dovranno, quindi, dotarsi del tesserino rilasciato dalle Province, gratuito per alcune categorie e valido sull’intero territorio della Regione Abruzzo.
Le somme che la Provincia incassa per il rilascio dei tesserini, come ha sottolineato Di Michele, vengono reinvestiti interamente nell’organizzazione dei Corsi di Micologia (25 circa) resi obbligatori dalla stessa norma, tutti completamente gratuiti per gli utenti.
“Senza nulla togliere alla funzione legislativa della Regione” conclude l’assessore “ci si augura che se si dovesse arrivare ad una nuova modifica della normativa lo si faccia interpellando anche le Province proprio come prevede la legge quadro nazionale”.