E questo a prescindere che le stesse barriere, a fine stagione, erano state rimosse e l’estate è già lontana.
Nei giorni scorsi, infatti, i giudici del Tar hanno esaminato, e rigettato, il ricorso presentato dai proprietari del Garden Lido (e dell’annesso spazio che si trasforma nella discoteca Manakara). Ebbene, la scorsa estate mentre il problema legato alle emissioni sonore generava polemiche e prese di posizione, la proprietà del locale (nell’ottica di abbattere il rumore) ha fatto posizionare delle barriere per “assorbire” il suono della musica all’esterno.
Provvedimento ritenuto necessario per rendere compatibile l’attività di intrattenimento e musicale nelle sere d’estate, con l’ambiente circostante. L’installazione, però, non ha incontrato il parere positivo delle autorità.
Anzi, sulla scorta di un parere da parte della Soprintendenza, che non ha ravvisato profili di compatibilità paesaggistica, il Comune ha negato l’autorizzazione. Il ricorso mirava ad annullare il provvedimento previa sospensiva. Il tribunale amministrativo, invece, ha rigettato l’impugnativa, motivandola con due considerazione. La mancanza nella richiesta di istanza cautelare, del cosiddetto fumus boni iuris (parvenza di buon diritto) in quanto il provvedimento di diniego, secondo i giudici, è adeguatamente motivato, e del periculum in mora, in quanto l’inizio della stagione estivo non è prossimo.