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Atri, il centro regionale per la Fibrosi cistica compie 30 anni. Screening per tutti i neonati

Trent’anni di cure, speranze e solidarietà. E’ un traguardo importante quello che ha festeggiato il Centro Regionale per la cura della Fibrosi Cistica con sede nell’Ospedale “San Liberatore” di Atri che, proprio in questi giorni, ha potuto gioire per un altro atteso riconoscimento.

La Regione, infatti, ha approvato la delibera attuativa che prevede l’applicazione dello screening neonatale per tutti i nati in Abruzzo, potendo offrire così l’opportunità di una diagnosi precoce, tramite un semplice prelievo di saliva, fondamentale nella prevenzione dei danni prodotti dalla malattia che a tutt’oggi resta una patologia molto impegnativa e non curabile.

Questa particolare malattia genetica, di natura ereditaria ha, infatti, in Abruzzo un’incidenza di 4-5 nati malati ogni anno, ma grazie ai miglioramenti terapeutici ed alle azioni di monitoraggio che si attuano in questi centri di riferimento, oggi la fibrosi cistica che rimane incurabile può essere controllata.

Fondamentale però resta la diagnosi precoce che, in aggiunta ai progressi della ricerca, hanno portato all’individuazione di farmaci curativi, purtroppo non utilizzabili in tutti i pazienti. Uno dei pazienti del Centro già beneficia di tali nuove terapie, mentre altri tre avranno a disposizione, nelle prossime settimane, un farmaco innovativo utilizzabile per le malattie rare. Altri tre pazienti poi sono stati arruolati per uno studio di ricerca sperimentale internazionale al quale è stato possibile accedere grazie alla costituzione di una macroarea che vede l’Abruzzo insieme alle Marche, l’Umbria ed il Molise.

Oltre al riconoscimento dell’impegno e del lavoro portato avanti da Paolo Moretti, direttore della struttura, il centro ha potuto contare anche sulla vicinanza di tante realtà territoriali, come la Fidas di Teramo e il gruppo dei volontari per la fibrosi cistica di Canzano, che tanto hanno lavorato per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di attrezzature specialistiche, come il macchinario per il monitoraggio quantitativo del reflusso gastro esofageo e lo spirometro, strumento indispensabile per misurare la funzionalità respiratoria dei piccoli pazienti.

Da Canzano è arrivato anche il progetto “Lavorando…ad un sogno”, che ha previsto con i ragazzi dell’istituto comprensivo di Castellalto e l’associazione culturale “Don’t stop me now”, la realizzazione di un calendario che sarà messo in vendita e i cui proventi saranno devoluti al centro. Prossimo obiettivo , infatti, è l’acquisto di un Densitometro, finalizzato al monitoraggio della concentrazione di calcio nell’osso.