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Teramo, Comitato pro-comunale: “Il sindaco imbavaglia i cittadini”

Teramo. “Con il vergognoso decreto contro il referendum firmato dal sindaco, si evince in maniera inequivocabile la volontà decisa e risoluta da parte dell’amministrazione comunale di voler imbavagliare e negare qualsiasi sorta di partecipazione popolare nella gestione della cosa pubblica”.

Reagiscono così i ragazzi del comitato “Giù le mani dal Comunale” alla notizia della negazione del referendum sull’abbattimento del vecchio stadio.

“Se si pensa a come è stata gestita da parte di questi ignobili personaggi, dediti ad una politica di favoritismi e clientelismo, l’intera questione riguardante il referendum” continuano “non possono più esservi dubbi sulle modalità con le quali è stato coscientemente perseguito sin dall’inizio il fine ultimo al quale costoro tendevano: la gravissima ed intollerabile negazione assoluta di una qualsiasi ingerenza da parte dei cittadini nei loro sporchi affari. All’inerzia dell’amministrazione faceva da contraltare la solerzia con cui questa classe politica ha cercato di accelerare l’iter del project-financing e di favorire in modo mirato  l’intervento della ditta proponente. Accampare scuse mistificatorie, dilatare i tempi, arroccarsi su posizioni di comodo e decretare l’improcedibilità del referendum, giustificando il tutto con un semplice e non vincolante parere del ministero degli interni, mentre da mesi migliaia di cittadini cercavano di rivendicare un sacrosanto diritto ad esprimersi sulle sorti della propria città, rappresentano la dimostrazione definitiva dell’ostruzionismo profuso da questi politicanti, della loro arrogante noncuranza e della mancanza del benché minimo rispetto nei confronti delle esigenze dei cittadini”.

I ragazzi del Comitato si sentono “presi in giro come cittadini” e rivendicano con forza “l’obbligo ed il dovere di difendere i nostri diritti, far valere la centralità dell’interesse pubblico, debole perché economicamente infruttuoso, contro il despotismo di pochi che mischiano quotidianamente e senza decenza alcuna, la gestione della pubblica amministrazione con gli interessi forti dei privati. Noi non ci arrendiamo, non ci piegheremo ad un sindaco che si nasconde dietro cavilli burocratici invece di confrontarsi con la cittadinanza come il suo ruolo imporrebbe: la battaglia continua, a difesa di uno spazio verde pubblico, di un luogo dall’enorme valenza storica, di uno stadio glorioso che tanto ha rappresentato per la nostra città e che tanto dovrà ancora rappresentare”.

Per questo, torneranno a riunirsi sabato 26 giugno, alle ore 18.30. L’appuntamento è in curva est, allo stadio comunale, dove si terrà un dibattito pubblico “per continuare nella mobilitazione popolare necessaria per difendere quello che ci appartiene”.