Ananke, il “cinema” di Alba Adriatica trionfa al Festival di Assisi

“Ananke” di Claudio Romano e Betty L’Innocente conquista il 1° premio come miglior film nella sezione “Dove va il cinema italiano? Oltre la commedia le nuove proposte” del Festival di Assisi 2015.

Un paesaggio lunare, due esseri umani sospesi fra reale e surreale, un male, tanto impercettibile quanto ineluttabile, che li mina giorno dopo giorno e la presenza fondamentale di una capretta … Sono questi i pilastri di “Ananke”, opera prima del regista Claudio Romano, che lo scorso sabato 28 novembre ha vinto il 1° premio come miglior film nella sezione “Dove va il cinema italiano? Oltre la commedia le nuove proposte” del Festival di Assisi 2015.

 

L’opera, frutto della coraggiosa e tenace collaborazione fra la casa di produzione Minimal Cinema, Pablo (di Gianluca Arcopinto) e Kio Film (di Valentina Del Buono), toglie ogni cortesia digitale, torna ad essere girato in pellicola (con tutti i rischi che la scelta comporta) e si affida a poche battute, recitate in francese. Lo spettatore è messo di fronte alla realtà che spesso, proprio le parole, sono superflue.

 

 

Questi elementi, cuciti insieme con grande maestria dell’autrice Betty L’Innocente, hanno convinto la giuria del festival, presieduta da Fabio Melelli, che ne ha riconosciuto il merito. “Un film in cui – recita la pergamena di premiazione– innovazione e vecchia scuola (di Bresson e Tarkovskij) si incontrano, dando luogo ad uno spettacolo potente, di grande impatto emotivo”.

Si tratta del primo riconoscimento ufficiale per “Ananke”, che già lo scorso 9 novembre era stato proiettato, con un enorme riscontro di pubblico e di critica, al teatro Miela in occasione del Trieste Science+Fiction – Festival della fantascienza . L’iniziazione al pubblico era avvenuta il 27 giugno dello stesso anno, dinanzi alla platea del Festival Internazionale del Cinema di Pesaro.

“Quello che più ci piace sono i dibattiti. – dichiara Betty L’Innocente – Alla fine di ogni proiezione, sia io che Claudio, siamo chiamati a rispondere ad obiezioni, critiche, curiosità… Il nostro film provoca, disorienta, divide, in una parola interessa ed era questo il nostro obiettivo!”

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