Rifiuti abbandonati sull’argine sud del fiume Tordino, trasformato in più punti in una discarica a cielo aperto. A denunciare la squallida situazione è Sandro Brandimarte, esponente dell’Associazione Amici del Parco Annunziata e del fiume Tordino che durante una delle sue escursioni ha scoperto come i soliti incivili siano riusciti ad abbandonare il pattume, vecchi elettrodomestici e scarti di bivacchi.
“Noi ci battiamo da tempo affinché un tratto del Tordino, dal ponte della statale 16 sino alla foce venga dichiarato ufficialmente oasi naturalistica”, ha spiegato Brandimarte che fa parte anche del gruppo delle Guardie Ambientali, “purtroppo ad oggi riscontriamo come sulla sponda di competenza del Comune di Roseto via sia una sorta di abbandono del nostro progetto, dando così motivo agli incivili di comportarsi di conseguenza”.
L’istituzione dell’oasi naturalistica comporterebbe il divieto assoluto di transito dei mezzi lungo la strada che costeggia l’alveo, oggi facilmente raggiungibile in quanto l’unico accesso è incustodito e la sbarra che un tempo impediva a chiunque di transitare in questo punto è stata divelta anni fa e mai sostituita.
“Lo scorso anno in un incontro con il sindaco di Roseto Enio Pavone”, ricorda Brandimarte, “venne fatta la promessa che sarebbero stati adottati dei provvedimenti per risolvere il problema. Ma dobbiamo constatare che a distanza ormai di 12 mesi, nulla è cambiato. Anzi no, qualcosa è cambiato: la situazione è notevolmente peggiorata. Ed una delle zone più belle del nostro fiume, per la presenza di una straordinaria fauna, rischia lentamente di essere trasformata in tante piccole discariche. Noi aspettiamo che il sindaco Pavone mantenga fede alla promessa fatta un anno fa”.
Gli ambientalisti chiedono il ripristino di una sbarra che impedisca l’accesso a qualsiasi mezzo non autorizzato, maggiori controlli, così come sta accadendo in altre zone del territorio comunale di Roseto e soprattutto che venga dato incarico ad una squadra che si occupa del servizio rifiuti di rimuovere il pattume abbandonato sulla sponda di Cologna Spiaggia. Altro aspetto da non sottovalutare è la manutenzione del ponte ciclopedonale, considerata scarsa. Ma qui la competenza è della Provincia.