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Pesca a strascico, meno 30 per cento di prodotto ittico in Abruzzo con il nuovo disciplinare dell’Ue

Giulianova. Meno 30 per cento di pesce nelle reti, cali del fatturato e crisi dietro l’angolo. I primi giorni di pesca a strascico con il nuovo “Regolamento Mediterraneo” ha avuto risultati negativi per tutta la marineria regionale.

Le nuove attrezzature da pesca, ovvero le maglie più larghe per rispettare la normativa e tutelare la fauna ittica dell’Adriatico, stando a quanto stabilito dall’Unione Europea, hanno limitato notevolmente il quantitativo di prodotto ittico finito nelle rete. Il grido d’allarme è stato lanciato da Walter Squeo, responsabile regionale di Federpesca. “Come era nelle previsioni”, ha sottolineato Squeo, “il pescato si è ridotto di circa il 30 per cento ed ora gli armatori sono nella crisi più profonda. Dopo aver speso denaro per l’adeguamento delle attrezzature, ora chiedono aiuto in quanto non traggono più profitto dal lavoro in mare. Federpesca chiede l’immediata attivazione di un unità di crisi ministeriale atta a risolvere tale grave problematica”.

Tale richiesta è stata avanzata da Luigi Gianni, direttore nazionale della Federpesca. E’ stato chiesto di attuare un fermo biologico straordinario ed immediato garantendo indennità sia agli uomini di equipaggio, sia alle stesse imprese di pesca.
“Si perde il cosiddetto “pesce piccolo” ma caratteristico per i menu dei nostri ristoranti”, ha concluso Squeo, “Ora oltre alla crisi delle alici, al problema delle vongolare che avranno vita breve a causa di chi ha voluto il parco del Cerrano, si aggiunge anche la questione della pesca a strascico. E’ doveroso che si dica a questo punto che la pesca è in brutte acque. Se vogliono far morire un’attività che dà lavoro a migliaia di uomini e crea un indotto non di poco conto, possiamo dire che la strada imboccata allora è quella giusta”. Intanto, mentre in Abruzzo al momento non si registrano grosse iniziative di protesta contro le nuove norme che disciplinano l’attività della pesca a strascico, altre marinerie dell’Adriatico si stanno già organizzando con sit in e manifestazioni contro il nuovo regolamento per sensibilizzare gli organi di governo, in modo particolare la Commissione Europea.
Lino Nazionale