Teramo, gli ex docenti del Braga accusano: “Abbandonati a noi stessi e costretti all’esilio”

“Siamo stati messi in esilio forzato e privati, ad oggi, di ben 14 mensilità”. E’ uno sfogo amaro quello della professoressa Vilma Campitelli, ex Rsu Cgil, ed ex docenete dell’Istituto musicale “Braga” di Teramo, costretta, come altri suoi 22 colleghi, a trasferirsi in altre sedi statali nazionali a seguito della difficile situazione della struttura teramana.

“In tutti questi mesi”, continua la docente, “ nessuno ha cercato soluzioni a noi personale dipendente avente ognuno un’anzianità di servizio ultra trentennale su questa sede”, lamentandosi anche della scarsa attenzione da parte della stampa locale che raramente ha saputo mettersi dalla parte di chi lavorava, dando, invece, più spazio agli amministratori.
“Non è un caso che ci siamo definiti ‘eroi della statizzazione del Braga’”, continua la Campitelli, “perché è stato grazie al lavoro del corpo docente, e non a quello dei politici, che è stato possibile salvare l’Istituto”.

Da ieri, dunque, tranne che per il segretario amministrativo unico della vecchia guardia a restare a Teramo, tutti gli insegnanti hanno cominciato la nuova attività fuori città, costretti a spostarsi anche in sedi lontane, come Udine e Sassari, per poter continuare la loro attività, con i disagi che una “scelta” del genere comporta.

“Auguro a tutti i nuovi docenti del Braga di avere una migliore fortuna”, continua la Campitelli, “nella speranza che contro di loro non continui quell’astio degli enti finanziatori che si sono particolarmente accaniti contro noi docenti. Negli ultimi anni sono stati evidenti episodi di schiavismo a cui è fatta mancare anche l’umana dignità”.

E mentre si attende di conoscere quali saranno le scelte del nuovo presidente che dovrà decidere anche i passi da compiere per regolare tutto il pregresso che spetta al corpo docente, per la professoressa Campitelli resta solo il rammarico di non aver potuto continuare a portare avanti un lavoro fatto con passione e che lascia agli studenti ancora grandi punti interrogativi.

“Auguro che qualche ente locale trovi una sede idonea all’Istituto Statale di Alta Formazione Musicale “Braga””, conclude la ex Rsu, “affinché gli allievi possano perseguire una civile e dignitosa istruzione musicale”.

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