Teramo. Primo incontro, questa mattina in Provincia, per il nuovo dimensionamento scolastico. Dirigenti, Ufficio scolastico provinciale, Sindaci sono stati chiamati dalla Provincia per iniziare un confronto sul Piano di quest’anno: numero di istituti e indirizzi.
“In pochi giorni istituiremo il tavolo tecnico – ha dichiarato il consigliere delegato Flaviano De Vincentiis – raccogliendo i suggerimenti emersi nel corso della mattinata; fra questi quello di prevedere al tavolo anche un dirigente dell’area tecnica. Intanto abbiamo chiesto sia ai rappresentanti della scuola, sia a quelli dei Comuni di inviarci le loro proposte”
Proposte che, come sottolineato da Massimiliano Nardocci dell’Ufficio scolastico provinciale, non potranno non tener conto: “Dei numeri e delle dinamiche demografiche. Ci sono istituti in sovrannumero e altri assolutamente sottodimensionati. Le pluriclassi nelle aree montane non hanno fermato l’esodo delle iscrizioni verso i centri più grandi e questo perché è difficile mantenere lo stesso livello di offerta in queste micro-scuole. Credo che quest’anno andranno fatte delle scelte per riequilibrare plessi e indirizzi”.
Per mantenere l’autonomia funzionale e scolastica ci vogliono almeno 400 studenti in area di montagna e almeno 600 in tutto il resto del territorio.
Nella provincia di Teramo ci sono 44 scuole (elementari, medie e superiori) per 40.716 studenti; è attivo inoltre un Centro di formazione per adulti. Sette istituti risultano sottodimensionati, superano di poco il parametro minimo il Liceo Milli (609 studenti) e l’ITC “Comi” (613). Ma è fra gli istituti comprensivi che si registrano le maggiori discrasie fra quelli sovradimensionati (fino a 1669 studenti) e quelli sottodimensionati. Infine, vi sono 18 scuole primarie con meno di 45 alunni in totale.
Poi ci sono le peculiarità, come il Liceo per il design di Castelli “un’eccellenza per l’Abruzzo non solo per Teramo”; c’è la “necessità di lavorare meglio nella direzione di costruire un ponte scuola-lavoro”; ci sono i “troppi indirizzi concessi a tutti senza una visione organica” e ci sono gli “istituti tecnici che hanno fatto un enorme salto di qualità sul piano della formazione e della competitività didattica”.
Molte le questioni affrontate: “Ora la parola passa ai Dirigenti e ai Sindaci, al tavolo tecnico – ha chiosato il presidente Renzo Di Sabatino – c’è il desiderio di tutti di migliorare la situazione complessiva con un’offerta di qualità e non frammentata. Mi auguro che si faccia il minor numero di accorpamenti ma i Sindaci devono avere coraggio e fare un ragionamento in ottica di comprensori: la Provincia farà la sua parte cercando una sintesi”.