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Istituto Comprensivo Giulianova 1, settimana corta al via?

Giulianova. Si torna a parlare di settimana corta (e non di tempo pieno, che è cosa diversa), all’istituto comprensivo primo di Giulianova, che comprende le scuole primarie di Colleranesco e Piazza della Libertà (De Amicis), le scuole dell’infanzia di Colleranesco, Bivio Bellocchio e via Gobelli, e la scuola secondaria di primo grado Pagliaccetti.

L’orario prolungato, con un eventuale rientro pomeridiano, dovrebbe interessare sia le classi della primaria (scuola elementare) che della secondaria di primo grado (scuola media), con modalità che saranno decise in seno al collegio dei docenti per poi essere ratificate dal consiglio di istituto.

Sulla decisione, però, pende ancora il giudizio del TAR Abruzzo, che pur essendosi espresso contro la sospensiva (l’orario su cinque giorni, infatti, non era ancora stato attuato al momento della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale), non ha ancora deciso nel merito. Si rischia, quindi, di iniziare con una nuova modalità di orario per doverla sospendere dopo qualche mese, in caso di pronunciamento in tal senso del TAR.

Nel frattempo il dirigente scolastico ha indetto le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Istituto per il triennio 2015/2018 e c’è già chi chiede che i vecchi componenti, sia nella parte riservata ai genitori che in quella dei docenti e personale amministrativo, non si ricandidino, onde evitare il ripetersi di situazioni di conflitto interne all’organismo collegiale che hanno portato anche alla sfiducia della presidente, in quanto firmataria, con altri genitori, del ricorso al TAR contro la settimana corta.

E’ probabile, quindi, che si riaccendano le conflittualità tra chi è a favore dell’orario spalmato su cinque giorni, con aumento delle ore di lezione mattutine e un probabile rientro pomeridiano, sempre che il TAR non metta la parola fine alla vicenda con un pronunciamento chiaro e definitivo. E l’ipotesi settimana corta inizia a farsi strada anche nelle scuole del Lido, dove sembra, ma sono solo voci di corridoi, che si stia studiando una soluzione analoga a quella del Paese, con il prevedibile strascico di polemiche e ricorsi che, ad anno scolastico iniziato, non gioverebbero certo al sereno svolgimento delle attività didattiche.