Teramo. Un funzionario dell’Università degli Studi di Teramo, Tiberio Di Giuseppe, 45 anni, responsabile dell’area stipendi, è stato arrestato ieri pomeriggio dai carabinieri in servizio alla Procura di Teramo.
Le notizie risultano ancora frammentate e poco chiare. Una cosa è certa, però: Di Giuseppe questa mattina non si è presentato al lavoro, come confermano anche dall’Ateneo.
L’uomo sarebbe indagato per peculato. Secondo le prime voci, infatti, avrebbe sottratto un’ingente somma di denaro, 500mila euro circa, che avrebbe riversato indebitamente sul proprio conto. Un’azione che andrebbe avanti già da qualche tempo.
Le manette sono scattate ieri sera nell’abitazione del funzionario, su disposizione della Procura di Teramo, che ha emesso ordinanza di custodia cautelare, chiesta dal pubblico ministero Roberta D’Avolio e firmata dal gip Guendalina Buccella.
Di Giuseppe lavorava nell’area stipendi dell’Ateneo teramano da circa vent’anni ed il suo arresto ha lasciato senza parole chi lo conosceva. Una persona insospettabile, la definiscono i colleghi.
La denuncia, tuttavia, sarebbe partita molto probabilmente dall’amministrazione centrale dell’Università, su segnalazione di alcune anomalie da parte dell’istituto di credito che cura la tesoreria dell’ente.
Pare che l’uomo avesse aumentato in maniera arbitraria il suo stipendio, un elemento questo scaturito da una serie di movimenti bancari sul suo conto corrente.
Al momento però, nessuno si lascia andare a dichiarazioni. Forze dell’ordine, ateneo, procura mantengono il massimo riserbo.
Di Giuseppe, trasferito nel carcere di Castrogno, sarà sottoposto domani all’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
Marina Serra