Teramo. Il presidente di Tercas-Caripe, Gianluca Brancadoro, sarebbe tra gli otto indagati dalla procura di Spoleto per il commissariamento e per la successiva vendita della Banca Popolare di Spoleto al Banco di Desio avvenuta lo scorso anno.
La notizia è stata pubblicata dal Fatto Quotidiano. Il professor Brancadoro, docente di UniTe, sarebbe nell’elenco degli indagati insieme al governatore di Bankitalia Ignazio Visco, nell’ambito dell’inchiesta a firma del pm Gennaro Iannaccone.Sempre secondo quanto riferito dal Fatto Quotidiano gli avvisi di garanzia, oltre che a Iannaccone e Brancadoro, sarebbero pervenuti aitre commissari che seguirono la gestione straordinaria della Popolare umbra (Brancadoro appunto, Nicola Stabile e Giovanni Boccolini), ai tre membri del comitato di sorveglianza (Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e al nuovo presidente (anche vice del Banco di Desio), Stefano Lado. Fonti della Banca d’Italia riferiscono di non conoscere nulla rispetto all’inchiesta confermata, invece, all’Agi, l’esistenza dell’indagine per i reati di truffa, abuso d’ufficio e corruzione.
Riferisce il Fatto Quotidiano che “il commissariamento di Bps e della cooperativa Spoleto Crediti e Servizi (21 mila soci), che controllava l’istituto al 51%, fu deciso da Bankitalia dopo un’ispezione avviata nel 2012. Nel 2014 i commissari decisero di vendere Bps a Banco Desio. La quota di Spoleto Credito e Servizi scese al 10%, con grave danno economico per i soci della cooperativa.
Nello scorso mese di febbraio il Consiglio di Stato ha annullato il commissariamento di Bps, e quello di Spoleto Crediti e Servizi, per cui sono stati promossi ricorsi da parte dei soci della coop per l’annullamento degli atti dei commissari, compresa la vendita dell’istituto di credito.