Martinsicuro. Chiusa l’inchiesta sull’omicidio di Roberto Tizi,il 35enne di Martinsicuro freddato da due colpi di pistola, sotto la sua abitazione lo scorso 7 di giugno.
Il sostituto procuratore Bruno Auriemma, titolare dell’inchiesta, nelle ultime ore ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini a carico dei 4 indagati (i componenti di uno stesso nucleo familiare di etnia albanese), che sono attualmente detenuti nel carcere di Castrogno.
Il passaggio successivo, ora, sarà la richiesta di rinvio a giudizio da parte della pubblica accusa nei confronti dei 4 albanesi.
Per l’omicidio di Tizi, prima raggiunto da due colpi di pistola, e poi pestato mentre era agonizzante a terra, di fianco alla propria vettura, sono finiti in carcere: Arjan Ziu 49 anni, reo confesso; il fratello Mikele Ziu (52 anni) e i due figli dell’uomo, Rudi di 25 e Antonio di 18.
Nell’avviso di conclusione delle indagini, notificato ai 4 indagati, viene ricostruito l’episodio di sangue, avvenuto in via Vasco De Gama, nel quartiere Tronto, sotto gli occhi della compagna di Tizi.
I quattro albanesi devono rispondere di concorso in omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, lesioni aggravate nei confronti della convivente, porto e detenzione illegale di arma da fuoco (una pistola calibro 6,35 usata per freddare il 35enne).
Per l’omicidio di Roberto Tizi, la procura di Teramo ha sempre parlato di vera e propria esecuzione. Con la quale Arjian Ziu, con l’aiuto dei famigliari (fratello e nipoti) aveva voluto vendicare l’oltraggio di essere stato picchiato e deriso, poco prima dell’omicidio, davanti ai clienti di un bar di Martinsicuro.