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Teramo, i disabili attendono le nuove graduatorie. “Situazione stancante”

Dovrebbe essere questa la settimana decisiva per la pubblicazione delle nuove graduatorie per l’assistenza ai diversamente abili, in vigore fino alla fine dell’anno, che il Comune di Teramo ha promesso di rivedere a seguito delle modifiche apportate ai parametri Isee per la compartecipazione.

In attesa della delibera definitiva che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo gennaio (https://abruzzo.cityrumors.it/notizie-teramo/politica-teramo/158510-teramo-disabili-modifiche-allisee-ma-alle-famiglie-non-basta.html), infatti, la Asl sta completando le visite ai disabili, molti dei quali non avevano effettuato la domanda visto che non rientravano nei parametri di esenzione.

Sarebbero quasi 4mila le ore in più promesse dall’amministrazione comunale alle famiglie richiedenti per continuare ad avere servizi di assistenza le cui situazioni, proprio in queste settimane, sono state riviste una ad una per andare incontro alle esigenze di tutti.

“E’ un’attesa stancante”, commenta Chiara Ciminà, portavoce di “Teramo solidale”, “soprattutto perché le famiglie sono ancora senza assistenza, visto che la delibera della scorsa estate, così com’era, ha di fatto tagliato del 75% le ore di assistenza. La situazione si fa giorno dopo giorno sempre più drammatica ma vogliamo essere fiduciosi e aspettiamo con ansia le risposte del Comune”.

E mentre si resta in attesa di comunicazioni ufficiali da parte degli enti, l’associazione “Teramo solidale” ringrazia la popolazione teramana che, durante le ultime settimane ha mostrato una grande sensibilità nei diversi momenti di raccolta fondi.

“Grazie al sostegno di quanti ci hanno aiutato in quest’ultimo periodo”, continua la Ciminà, “siamo riusciti a raccogliere una cifra che servirà per dare assistenza fino a dicembre ad una quindicina di famiglie che, secondo i nostri calcoli, non dovrebbero rientrare nella graduatoria. Siamo davvero contenti di come la città tutta ha saputo rispondere e di come sta imparando ad avere una nuova cultura della diversità”.