Movida molesta, nasce Abruzzo risveglia il silenzio: nel comitato GiPiRo anche Tortoreto e Alba Adriatica

Pineto. L’Abruzzo risveglia il silenzio. E’ il nome della nuova alleanza trasversale dei comitati trasversali contro la movida molesta.

 

L’obiettivo comune è la lotta all’inquinamento acustico, troppo spesso sottovalutato in Italia a causa di vuoti legislativi o superficialità e negligenze dei singoli comuni, ma autentico “male sociale” del nostro tempo, che miete decine di migliaia di vittime l’anno solo in Europa, aumentando di numerose volte il fattore di rischio mortalità per individui di ogni fascia di età.

La dorsale adriatica del silenzio

Nata dall’unione degli sforzi delle comunità di Giulianova, Pineto e Roseto, la neonata entità “L’Abruzzo risveglia il silenzio” comprende ora anche i movimenti di cittadinanza di Alba Adriatica e Tortoreto. Principali rivendicazioni, il diritto alla quiete per la salute pubblica, la salvaguardia dell’ambiente e quella della sicurezza delle comunità. Un civile “proclama di guerra” al rumore selvaggio, nella speranza di trovare un necessario punto di incontro, con l’aiuto di amministratori locali ed imprenditori, fra sviluppo –anche turistico- e protezione del benessere e della salute dei cittadini.
Le vicende legate all’attività di una discoteca estiva di Tortoreto e della “guerriglia” urbana notturna nel centro di Pescara, da più parti si sono levate grida di protesta che i nostri comitati o associazioni, sempre più numerosi, hanno intercettato e aiutato. “Ormai ogni pub, bar o locale improvvisato viene autorizzato impunemente a fare rumore”, afferma Ruggero Sabatini di Pineto, sin dalla prima ora alla guida dei Comitati di zona di alcune delle più belle realtà turistiche della provincia teramana. “In fondo, ciò che chiediamo è unicamente il rispetto delle leggi che salvaguardano la quiete pubblica e il riposo notturno, anche se desidereremmo nuove e più stringenti norme che possano garantire questo rispetto verso gli altri. Molti sindaci si sono avvalsi della facoltà di deroghe, sia di orari, che di livelli massimi di emissione acustica, senza però effettuare alcun controllo. Nei casi di non rispetto delle regole, sia i vigili urbani, che le forze dell’ordine sono tenute a intervenire per ripristinare una più corretta situazione. Eppure, il cittadino comune incontra molte difficoltà in questa quotidiana lotta al disagio. Siamo anche noi dei cittadini meritori di giusta tutela”, continua Sabatini, “e d’ora in avanti ci troveremo costretti a colpire anche le responsabilità individuali, nel caso si verifichino omissioni d’atti d’ufficio e abusi di potere, quando le nostre richieste restino inascoltate o «nascoste nei cassetti». Sono troppe, infatti, le amministrazioni pubbliche che tollerano costantemente l’eccessivo inquinamento acustico delle nostre cittadine, invece di adoperarsi al meglio per garantire la salute pubblica anche in questo ambito. Con «L’Abruzzo risveglia il silenzio» intendiamo essere più incisivi perché il rispetto delle leggi nazionali, dei regolamenti regionali e del codice penale siano applicati con serietà, come in ogni altro Paese che intenda definirsi civile”.

 

Un problema di salute pubblica

 

Fenomeno di rilevanza sociale, nel nostro Paese ancora poco considerato o preso sottogamba con facili ironie frutto di arretratezza culturale o ignoranza, l’inquinamento acustico è un vero e proprio nemico invisibile e ha un’incidenza negativa inferiore solo a quello dell’aria. Esso si caratterizza come la somma del rumore del cosiddetto sottofondo urbano, con quello generato da attività commerciali fuori controllo, traffico non regolato, auto e moto fuori norma (chi misura più le emissioni sonore di quest’ultime, ad esempio?), strumenti meccanici non idonei o mal tarati, sirene di automezzi di intervento pubblico, operatività di aeroporti e nodi di tangenziali o autostrade in aree densamente abitate.
Secondo i dati epidemiologici ufficiali di sanità pubblica diffusi dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), analizzati con allarme dal nostro Iss (Istituto Superiore di Sanità), al solo rumore del traffico urbano va ascritto finora oltre un milione di anni di vita persi per malattia, disabilità o mortalità prematura nei Paesi occidentali. In Europa, l’inquinamento acustico rappresenta il secondo problema di rischio ambientale: esso causa, o contribuisce a determinare, gravi problemi di salute come disturbi del sonno, infarti, pressione alta e disturbi cardiovascolari, difficoltà di apprendimento, acufeni e altri disturbi auricolari. Per proteggere la salute dei cittadini dal solo inquinamento acustico notturno, per esempio, l’Oms Europa ha pubblicato delle precise linee-guida. Gli esperti hanno fissato a 40 decibel il limite accettabile dell’esposizione acustica durante le ore destinate al riposo: si tratta del rumore corrispondente ai suoni registrabili in una strada tranquilla di un’area residenziale. Dormire male a causa dei rumori esterni può infatti provocare problemi di salute classificati da lievi fino a severi. Per l’inquinamento acustico esistono specifiche normative e sanzioni previste dalla legge. È essenziale applicare queste normative, effettuando tutti i controlli del caso, emanando stringenti protocolli di comportamento a vantaggio della sostenibilità ambientale, per un impegno collettivo più informato, maturo ed ecoresponsabile.

 

 

A Ruggero Sabatini, già guida di Gi.Pi.Ro (Giulianova, Pineto, Roseto) si affianca da oggi Emilio Sodano di Tortoreto: avranno il compito di essere coordinatori e portavoce del crescente malessere avvertito dalle popolazioni. Invitando i cittadini, in ogni caso, alla segnalazione riservata di ogni situazione di disagio dovuta ai rumori molesti mediante una semplice comunicazione di posta elettronica: risvegliailsilenzio@virgilio.it

Gestione cookie