Una ventina in tutto, ma pieni di buona volontà, sono stati i volontari che si sono dati appuntamento domenica scorsa alla Noè Lucidi per partecipare all’iniziativa di Legamebiente “Puliamo il mondo”, ridando un minimo di dignità alla storica Fonte della Noce.
Una gran quantità di bottiglie di vetro, plastica, lattine insieme a rifiuti di ogni genere, incluso un vecchio telefonino, che, mescolati a tanti detriti, col tempo sono andati ad intasare il deflusso dell’acqua che scorre in un canale interrato, e inaccessibile, che sfocia sul Vezzola.
Per liberare la fonte è stato fatto il possibile, sebbene alcuni cittadini residenti nella zona, scout e semplici fruitori del parco fluviale riferiscono che, dopo loro pulizie periodiche, “tutto torna come prima, ovvero nel completo degrado”.
Una seconda squadra di volontari si è dedicata al giardino antistante la Fonte della Noce, uno spazio progettato e realizzato nel recente passato ad uso dei cittadini, dei giovani e degli anziani. Una risorsa completamente ignorata dal Comune e da coloro che gestiscono la manutenzione del verde pubblico a Teramo. Il risultato del lavoro dei volontari è stato riportare alla normalità una parte del giardino, una scalinata, alcuni vialetti e aiuole, anche se moltissimo resta ancora fa fare.
Alle 14 di domenica il lavoro si è concluso con una decina di sacchi di rifiuti raccolti e un gran mucchio di ramaglie e potature accantonati in attesa, si spera, di diventare compost fertile. Il rammarico di tutti è stato di non essersi potuti occupare del Ponte degli Impiccati, situato poco più a monte lungo lo stesso fiume Vezzola e anch’esso in totale stato di abbandono.
Sentito il ringraziamento di Legambiente Teramo per coloro che hanno partecipato, nel tentativo di bilanciare il vandalismo di alcuni e l’indifferenza di molti. E a proposito di indifferenza, l’associazione ha registrato quella della stessa Amministrazione comunale che continua a disconoscere il valore storico unico e la funzione sociale della fontana.